2014-11-20 08:11:00

Reati prescritti per il caso Eternit. In piazza le vittime


Processo Eternit. Polemiche dopo sentenza della Cassazione che, dopo due ore di camera di consiglio, accogliendo le richieste del procuratore generale, ha annullato senza rinvio per intervenuta prescrizione del disastro ambientale la sentenza di condanna pronunciata dalla Corte d’appello di Torino. Giampiero Guadagni:

Reati prescritti. Questa la motivazione della sentenza che annulla la condanna a 18 anni per Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero unico imputato nel processo Eternit. Indignata la reazione delle  tante persone presenti subito dopo la lettura del verdetto che  cancella anche il diritto a tutti i risarcimenti per i familiari delle vittime dei disastri ambientali di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli. Migliaia sono stati i morti per amianto nei quattro stabilimenti italiani della multinazionale elevtico-belga.  Sorpresa e disappunto sono stati espressi dal governatore della regione Piemonte Chiamparino e dai sindaci delle città sedi degli stabilimenti. Non è una assoluzione, il reato evidentemente c’è stato, afferma il pm torinese Raffaele Guariniello, il primo titolare dell’inchiesta che aveva sostenuto come i massimi vertici di Eternit fossero a conoscenza, almeno dagli anni ‘70, che l’inalazione di polveri d’amianto provocava malattie letali ma  avrebbero scelto con consapevolezza di proseguire nelle lavorazioni nocive.  Secondo Guariniello la partita è ancora aperta, mentre gli avvocati di Schmidheiny chiedono allo Stato di archiviare tutti i procedimenti ancora in corso.

 








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