2014-11-20 12:35:00

Sicurezza on line, minori sempre più vittime di cyber-bullismo


L’85% degli adolescenti che sono vittime di cyber-bullismo non denunciano. E’ quanto emerge dai dati presentati dalla Società Italiana di Pediatria e dalla Polizia di Stato in occasione della giornata mondiale del Bambino e dell’Adolescente dedicata al tema “Bambini sicuri dalla strada alla rete”. La prima regola per contrastare gli atti di violenza on line è non lasciare soli i minori davanti al computer, come afferma Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria, al microfono di Maria Gabriella Lanza:

"Il 30 per cento degli adolescenti e il 35 degli adolescenti di sesso femminile ha dichiarato di aver avuto un’esperienza di cyber-bullismo attraverso il web, attraverso la chat. E’ una percentuale che ci preoccupa perché questo testimonia che gli adolescenti sono sempre più spesso soli di fronte ai social network e quindi sono impreparati e indifesi e sono a rischio di subire contatti che possono essere fonte di problemi di disagio o altro".

L’80 per cento degli adolescenti non denunciano quando è vittima di cyber-bullismo, come spiega Roberto Sgalla, direttore centrale della polizia di Stato:

"Dal 2013 al 2014 abbiamo avuto un incremento di oltre il 25 per cento di denunce e ci siamo resi conto che il cyber-bullismo è più pericoloso degli atti di bullismo offline, quelli diretti. Abbiamo avuto suicidi. Qual è la soluzione? Sicuramente non la repressione. Solo la formazione, l’educazione: occorre far capire ai ragazzi che possono trovare in noi le persone che li possono aiutare. Qui veramente il poliziotto è un amico in più. E chiedere ai genitori e agli insegnanti, a tutti quelli che stanno vicino ai ragazzi di avere le antenne molto dritte per capire i momenti di disagio”.

Imparare ad usare in modo consapevole internet è il modo migliore per difendere i minori sul web, secondo don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter:

“Il rischio più grande dei ragazzi è la loro solitudine, perché attraverso la loro solitudine, utilizzando il web, magari con identità false - immagino i social network, dove loro si iscrivono con un’età che non è la loro e quindi di conseguenza falsa - possono cadere nel rischio del grooming. Grooming è una parola anche dolce che significa curare: cioè, adulti che vedendo che sono minori riempiono la loro solitudine, cercano di ottenere anche il loro consenso, se per consenso si intende la possibilità di poter mandare foto anche compromettenti oppure appuntamenti. Allora, i bambini, i ragazzi i minori devono essere aiutati a utilizzare bene la rete”.








All the contents on this site are copyrighted ©.