2014-11-21 12:09:00

Federcasse: le nuove regole Ue non ostacolino chi vuole aiutare le famiglie


Per le banche di Credito cooperativo le regole di vigilanza europea rischiano di ostacolare la possibilità di aiutare famiglie e imprese. Il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, nell’aprire stamani a Roma l’assemblea di questo organismo ha chiesto che il governo metta in campo le riforme per modernizzare il Paese. Alessandro Guarasci

Oltre 130 anni di storia ispirandosi alla Dottrina Sociale della Chiesa. Le banche di credito cooperativo  nel 2013 hanno erogato 22 miliardi di crediti, con un’attenzione particolare alle famiglie e alle piccole aziende. Basta dire che un nucleo familiare su sei ha un mutuo con una banca del sistema e che lo scorso anno sono state finanziate oltre mille start up giovanili. Per il presidente di Federcasse Alessandro Azzi il meccanismo di vigilanza unico europeo è importante ma non deve essere un ostacolo per chi, come il credito cooperativo, vuole sostenere l’economia reale:

“In questo beneficio aggiunto-  non solo ideale, ma concreto – sta la legittimazione del nostro fare banca, che deve interpretare in modo nuovo ed evolvere la capacità di dare risposte alle esigenze delle persone, delle famiglie, delle imprese e delle associazioni, assicurando loro soluzioni efficienti ed efficaci, senza perdere il valore delle relazione. Nessuna tecnologia potrà disintermediarla”. 

Dunque le nuove regole europee devono colpire chi specula e non chi mira a creare crescita diffusa e sostiene il microcredito. I cambiamenti in atto in Italia, comunque, impongono anche di ripensare il sistema del credito cooperativo. E Azzi fa notare che in futuro "probabilmente avremo un numero inferiore di banche e dimensionalmente più robuste".








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