2014-11-21 14:39:00

Messico: migliaia in piazza per i 43 studenti scomparsi


Un'imponente marcia di protesta, con migliaia di persone e tre carovane, si è svolta ieri a Città del Messico per chiedere, ancora una volta, giustizia e verità sulla sorte dei 43 studenti scomparsi dal 26 settembre. Nessuna vittima ma scontri tra manifestanti e polizia si sono registrati all’aeroporto e davanti la sede del governo, con il lancio di pietre e bottiglie molotov. 

“Non ci fermeremo finchè non incontreremo i nostri figli o non ce li consegnino, perchè siamo sicuri che sanno dove si trovano”: così Felipe de la Cruz, il padre di uno dei 43 studenti scomparsi, ha parlato davanti alle migliaia di persone che hanno manifestato a Città del Messico. Divisi in tre cortei, che hanno seguito percorsi diversi, sindacalisti, insegnanti, studenti e ong si sono uniti alla protesta dei genitori dei desaparecidos per chiedere conto al governo della sorte dei ragazzi. Non credono infatti alla versione ufficiale secondo cui, dopo scontri con la polizia di Iguala, sarebbero stati uccisi e poi bruciati da un cartello di narcotrafficanti. Violenze, si sono registrate nei pressi dell'aeroporto della capitale e davanti la sede del Governo. Le autorità messicane avevano comunque cancellato le celebrazioni per l'anniversario della Rivoluzione del 1910, per il timore di scontri,mentre il presidente Peña Nieto ha ribadito che il suo governo rifiuta ogni tipo di violenza. E pacifiche, ma decise, sono state le oltre 200 manifestazioni di protesta organizzate dall'Europa all'Oceania. (A cura di Adele Lapertosa)








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