2014-11-22 14:24:00

"I luoghi del cuore": censimento FAI sui siti più amati dagli italiani


A dieci anni dalla sua nascita, l’iniziativa FAI “I luoghi del cuore” è la più estesa mappatura dei luoghi che gli italiani amano e vogliono salvare. Fino al 30 novembre, è possibile partecipare al censimento per votare il proprio luogo del cuore. A spiegare come fare e perché, al microfono di Corinna Spirito, è Federica Armiraglio, responsabile del progetto.

R. – “I luoghi del cuore” è il censimento che il FAI in collaborazione con Intesa San Paolo realizza dal 2003, ogni due anni, anzi è aperta la settimana edizione, siamo alle battute finali, quindi già in apertura invito tutti gli ascoltatori a votare i propri luoghi del cuore, entro il 30 novembre, su www.iluoghidel cuore.it. E’ un censimento che chiede a tutti gli italiani (anche agli stranieri, se vogliono) di votare il luogo o i luoghi che più amano e che vorrebbero fossero conservati in Italia, intatti per le generazioni future, salvati, o anche solo che li votino perché sono bellissimi e sono particolarmente affezionati… Pensate che negli anni abbiamo raccolto un milione e ottocentomila segnalazioni per ben 31 mila luoghi in tutta Italia.

D.  – Ci si aspettava una risposta tanto forte dagli italiani?

R. - È un’ottima domanda e la risposta è no! Siamo infatti sorpresi noi stessi. Anche perché nel primo censimento, nel 2003, avevamo raccolto 24.200 voti e nel 2012 siamo arrivati a un milione, addirittura. C’è stata davvero una scalata enorme, un grande salto nel 2010, e abbiamo capito due cose. Da un lato, che abbiamo toccato una corda sensibile con questo progetto e che gli italiani amano il patrimonio e vogliono che venga tutelato molto più di quanto ci si aspetti comunemente. Dall’altro lato, che le persone hanno capito che i luoghi del cuore è un progetto di grande concretezza che riesce a risolvere molte situazioni. Negli anni, il FAI è intervenuto grazie alla partnership con Intesa San Paolo su 45 luoghi in 15 regioni italiane, spesso innescando circoli virtuosi che a partire da piccoli interventi hanno portato alla tutela di beni anche di grandi dimensioni. Ma in altri casi i beni si sono “salvati da soli”: cioè anche senza un intervento diretto del FAI, comuni, province, regioni hanno deciso di intervenire sui luoghi del cuore perché erano segnalati dai loro cittadini che vedono un valore di identità in questi luoghi. Pensate che da questo rapporto dei 10 anni, per esempio, è emerso che moltissimi luoghi del cuore vengono segnalati nei paesini, più che nella grandi città, nelle aree interne del Paese dove il legame con un monumento davvero è un valore per una comunità.

D.  – Perché è importante continuare a partecipare al censimento?

R.  – È importante come gesto di civiltà, come riappropriazione dei luoghi in cui viviamo. Davvero in questo momento di crisi tutti tocchiamo con mano che non ci si può solo aspettare che l’aiuto arrivi dall’alto. Lo Stato non ha più le risorse che aveva un tempo e partecipare a un progetto come i luoghi del cuore significa mettere davvero insieme tante voci per farsi ascoltare e, quindi, far capire anche alle istituzioni quali sono le priorità di intervento. I cittadini questo l’hanno capito molto bene. Pensate che due anni fa, con un milione di segnalazioni erano 51 i comitati spontanei che si erano attivati per raccogliere voti al censimento, per i loro luoghi; quest’anno ne abbiamo 268, quindi un numero che è esponenziale e che ci fa davvero toccare con mano quanto ci siano tanti gruppi di cittadini che abbiano voglia di mettersi insieme, lavorando con le scuole, per esempio, con le comunità locali, addirittura mobilitando votanti all’estero, per aggregarsi intorno  a luoghi che non vogliono smarrire.

D.  – Qual è la particolarità di questo rapporto?

R.  – I luoghi del cuore è la più ampia mappatura che esista a livello nazionale, pubblico o privato che sia, non c’è un’altra mappatura spontanea di questa estensione. Nessun altro ha un database di 31 mila luoghi e costituito così dal basso. È l’applicazione più ampia in Italia della Convenzione europea per il paesaggio. Inoltre abbiamo presentato questo rapporto, che ha studiato scientificamente i risultati dei sei censimenti finora conclusi, al ministro Franceschini: il ministro ha accolto molto positivamente i dati presentati dal FAI e ha accettato la nostra proposta di inserire i luoghi con almeno mille voti all’interno dei piani paesaggistici che le regioni stanno finalmente cominciando a produrre proprio per individuare delle priorità di intervento.








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