2014-11-22 13:05:00

Francesco: non lasciarsi rubare il sogno di cambiare il mondo col Vangelo


Non lasciatevi rubare il sogno di cambiare il mondo con il Vangelo: questa l’esortazione di Papa Francesco durante l’incontro con i partecipanti al Convegno Missionario Nazionale della Chiesa in Italia, in corso a Sacrofano. Il servizio di Sergio Centofanti:

La Chiesa è fatta per uscire da se stessa, per “ascoltare il grido dei poveri e dei lontani, incontrare tutti e annunciare la gioia del Vangelo”. Papa Francesco lo ribadisce: “la missione è compito di tutti i cristiani non solo di alcuni”, anche dei bambini. Non bisogna avere paura, perché “la misericordia di Dio cambia la storia degli individui e persino dei popoli”:

“Vi esorto a non lasciarvi rubare la speranza e il sogno di cambiare il mondo con il Vangelo, con il lievito del Vangelo, cominciando dalle periferie umane ed esistenziali. Uscire significa superare la tentazione di parlarci tra noi dimenticando i tanti che aspettano da noi una parola di misericordia, di consolazione, di speranza”.

“Il Vangelo di Gesù – ha proseguito il Papa - si realizza nella storia. Gesù stesso fu un uomo della periferia, di quella Galilea lontana dai centri di potere dell’Impero romano e da Gerusalemme”:

“Incontrò poveri, malati, indemoniati, peccatori, prostitute, radunando attorno a sé un piccolo numero di discepoli e alcune donne che lo ascoltavano e lo servivano. Eppure la sua parola è stata l’inizio di una svolta nella storia, l’inizio di una rivoluzione spirituale e umana, la buona notizia di un Signore morto e risorto per noi.  E questo tesoro, noi vogliamo condividere”.

Il Papa esorta a non “scoraggiarsi nelle difficoltà, che non mancano mai”:

“Talvolta, anche nella Chiesa veniamo presi dal pessimismo, che rischia di privare dell’annuncio del Vangelo tanti uomini e donne. Andiamo avanti con speranza! I tanti missionari martiri della fede e della carità ci indicano che la vittoria è solo nell’amore e in una vita spesa per il Signore e per il prossimo, a partire dai poveri”.

“I poveri – ha sottolineato - sono i compagni di viaggio di una Chiesa in uscita, perché sono i primi che essa incontra”:

“Uscire è non rimanere indifferenti alla miseria, alla guerra, alla violenza delle nostre città, all’abbandono degli anziani, all’anonimato di tanta gente bisognosa e alla distanza dai piccoli. Uscire e non tollerare che nelle nostre città cristiane ci siano tanti bambini che non sappiano farsi il segno della croce. Questo è uscire”.

Uscire – ha affermato Papa Francesco – “è essere operatori di pace, quella ‘pace’ che il Signore ci dona ogni giorno e di cui il mondo ha tanto bisogno”:

“I missionari non rinunciano mai al sogno della pace, anche quando vivono nelle difficoltà e nella persecuzione, che oggi torna a farsi sentire con forza. Ho incontrato nei giorni scorsi vescovi del Medio Oriente, anche parroci delle città più attaccate dalla guerra in Medio Oriente, erano gioiosi nel servizio a questa gente. Soffrivano per quello che succedeva, ma avevano la gioia del Vangelo”.  

Il Papa ringrazia la Chiesa italiana per i tanti preti, religiosi e laici partiti in missione e conclude: “Che il Signore faccia crescere in voi la passione per la missione e possa rendervi ovunque testimoni del suo amore e della sua misericordia”.








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