2014-11-22 06:58:00

Usa: soddisfazione della Chiesa su provvedimenti per gli immigrati


Il vescovo ausiliare di Seattle e presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti d’America (Usccb), mons. Eusebio Elizondo, ha accolto con soddisfazione la notizia che l'amministrazione Obama ha deciso di rinviare i rimpatri di molti immigrati privi di documenti e delle loro famiglie. 

"Abbiamo una lunga storia di accoglienza e di aiuto ai poveri, agli emarginati, agli immigrati e alle persone svantaggiate - ha detto mons. Elizondo -. Ogni giorno la Chiesa cattolica negli Stati Uniti e tutte le sue strutture di servizio sociale, ospedali, scuole e parrocchie, sono testimoni delle conseguenze umane della separazione delle famiglie, quando i genitori vengono espulsi e separati dai loro figli o i coniugi separati l'uno dall'altro. Ormai tutti sanno che abbiamo chiesto all'amministrazione di fare tutto quello che è nel suo legittimo potere, per portare sollievo e giustizia ai nostri fratelli e sorelle immigrati. Come Pastori, accogliamo con favore tutti gli sforzi all'interno di questi limiti a tutela delle persone e per proteggere e riunire le famiglie e i bambini vulnerabili".

Nella nota inviata all’agenzia Fides, l'arcivescovo di Louisville, mons. Joseph E. Kurtz, presidente della Usccb, ha dichiarato: "C'è urgente necessità pastorale di una visione più umana degli immigrati e di stabilire un procedimento legale che rispetti la dignità di ogni persona, tuteli i diritti umani e sostenga quanto stabilisce la legge".

Il Presidente Obama ha annunciato giovedì sera la firma delle misure esecutive con cui potranno essere regolarizzati circa 5 milioni di immigrati senza documenti. "Non è un’amnistia di massa. Si tratta di responsabilità e di misure di buon senso” ha detto il Presidente presentando il decreto, che esclude dai rimpatri forzati chi vive negli Usa da 5 anni o ha figli nati lì, garantendo il permesso di soggiorno e il lavoro. (R.P.)








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