Ennesima carneficina ad opera dei fondamentalisti islamici di Boko Haram, nel nord della Nigeria, che hanno ucciso oltre 50 persone nel villaggio di Doron Baga. E ieri in Kenya, 28 persone sono state uccise per l’unica colpa di non essere musulmani per opera di un altro gruppo integralista, i somali al Shabaab. Un fenomeno in crescita che fa temere anche in Africa nuove ramificazioni del sedicente Stato islamico (Is). Il servizio di Roberta Barbi:
Hanno rifiutato di allearsi con l’Is, mantenendo, per ora, ben saldo il patto con al Qaeda, i miliziani somali di Al Shabaab che ieri sono tornati a far inorridire il mondo per la strage dei 28 passeggeri non musulmani di un autobus che transitava in una località kenyana vicino al confine con la Somalia. Non è la prima volta che Al Shabaab sconfina: era già accaduto in Uganda e anche in Kenya, colpevole di aver lanciato una campagna militare contro di loro dal 2011. Sull’accaduto è arrivata la condanna del portavoce del Consiglio di sicurezza statunitense, Bernadette Meehan. Sono già di fatto membri dell’Is, invece, i jihadisti di Boko Haram, che ieri sono tornati a uccidere nel nord della Nigeria, al confine con il Ciad, ma la notizia si è saputa solo oggi a causa delle difficoltà di collegamento delle zone rurali. Il villaggio di Doron Baga era già stato teatro dei loro sanguinosi agguati: ieri sono arrivati in motocicletta sparando contro la folla prima di sparire in mezzo alla giungla. Nel frattempo, l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), stima che oltre 900 persone sono morte negli ultimi due mesi tra Siria e Iraq per mano dell’Is.
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