2014-11-23 11:13:00

Patriarca Boutros Rai: anche in Libano la minaccia dello Stato islamico


In Libano la minaccia dei miliziani del sedicente Stato islamico è legata anche alla presenza di un consistente numero di profughi siriani e palestinesi. Il rischio è quello della strumentalizzazione. E’ quanto sottolinea al microfono di Gabriele Beltrami il cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei maroniti:

R. – C’è questa minaccia, ma il grande problema in Libano è che abbiamo – e certo umanamente parlando sono accettati, ma io parlo ora delle conseguenze negative – un milione e mezzo di siriani, mezzo milione di rifugiati palestinesi, quindi in tutto due milioni: questo vuol dire la metà della popolazione del Libano.  E’ un dovere accoglierli – ed è un dovere sia a livello economico che sociale – però il grande  problema è che vengono sfruttati: sfruttati a livello confessionale, a livello islamico; sfruttati dai libanesi, che nella maggioranza sono sunniti e i sunniti o sono con il regime e allora sono favoriti dagli sciiti hezbollah o sono contro il regime e quindi sfruttati dagli stessi sunniti. Quindi il grave problema è che anche l’Is li strumentalizzi per creare problema al Libano. L’esercito libanese ora riesce a mantenere sotto controllo la situazione e tutta la gente. E vorrei approfittare della Radio Vaticana per lanciare un appello alla Comunità internazionale: non è possibile che la Comunità lasci il Libano come fosse terra aperta a tutti i profughi. Noi paghiamo il prezzo delle guerre degli altri! Il Libano è un Paese pacifico, non ha mai fatto guerra a nessuno e adesso deve pagare il prezzo del conflitto israelo-palestinese e deve anche pagare il prezzo della guerra in Siria, mentre gli Stati di Oriente e di Occidente non fanno altro che mandare soldi, mandare armi e supportare e sostenere anche la guerra. Una sola voce esce nel mondo a chiedere pace, intesa e dialogo ed è quella di Papa Francesco. E tutti gli altri? Commerciano in armi, hanno interessi economici, strategie politiche… Non è possibile che la Comunità internazionale non trovi una soluzione al problema siriano! La guerra in Siria non ha alcun senso: si tratta solo di distruggere, ammazzare e mandar via la gente… Adesso sono 10 milioni i siriani fuori dalle loro case. Non è possibile che la Comunità internazionale stia zitta a guardare come fosse una scena di divertimento… Approfitto per aggiungere anche la nostra voce a quella del Santo Padre affinché si trovi una soluzione sia in Siria, sia in Iraq. Bisogna risolvere specialmente il conflitto tra Israele e palestinesi: questo è il peccato originale, questa è la base, questo è il fuoco. Tutto quello che succede è in relazione al conflitto israelo-palestinese. Un appello alla Comunità internazionale attraverso la voce del Papa e la Radio Vaticana.








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