2014-11-26 12:15:00

Strasburgo. Schulz: dal Papa messaggio di stima per l'Europa


L'Unione Europea e la Chiesa hanno "sfide comuni" e condividono "valori come la tolleranza, il rispetto, l'uguaglianza, la solidarietà e la pace". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, nel discorso di benvenuto al Papa alla plenaria di ieri. Hélène Destombes l'ha intervistato:

R. – Je suis depuis très longtemps membre du Parlement Européen: c’est rare...
Sono membro del Parlamento europeo da molto tempo: raramente ho visto applaudire l’emiciclo in assemblea plenaria. Al di là delle diverse affiliazioni politiche, credo che il Papa abbia toccato il cuore dei deputati. Quando ha fatto l’esempio della nonna, parlando di un’Europa stanca: ha ragione, ha completamente ragione. L’idea dell’Europa, questa idea che ci siano delle nazioni che lavorino insieme al di là delle frontiere, che creino delle istituzioni per rafforzarsi vicendevolmente come anche per controllarsi vicendevolmente… Ci sono sempre più persone che non credono più che le istituzioni stesse rappresentino ancora “l’idea” e questo è contraddittorio e il Papa l’ha chiarito oggi (ieri - ndr). Le istituzioni sono stanche, ma anche l’idea è stanca? No, l’idea è viva. Abbiamo bisogno dell’idea, ma è necessario riformare le nostre istituzioni per restituire credibilità all’idea. Credo che l’ampia maggioranza dei deputati, oggi, pensino la stessa cosa.

D. – Per lottare contro questa Europa che invecchia, il Papa ha suggerito di farla riposare sulle radici cristiane dell’Europa e – come lo avevano chiesto i Padri fondatori – di porre al suo centro la persona umana e la sua dignità, una dignità trascendente. Sono parole che voi non siete abituati a sentire nell'emiciclo del Parlamento…

R. – Peut-être pas dans l’hémicycle du Parlement, mais certainement dans…
Forse non nell’emiciclo del Parlamento, ma sicuramente nei dibattiti pubblici in Europa. Nei suoi discorsi, il Papa non ha parlato soltanto delle radici cristiane: ha parlato anche di una tradizione dell’umanesimo nell’Europa. Questo significa che anche coloro che non sono cattolici né cristiani, che non sono credenti, pure si ritrovano nelle sue parole. Il messaggio è stato il messaggio dell’idea spirituale dei cattolici, ma con messaggi anche universali. Infine, il Papa – con una certa diplomazia – ha toccato il nostro maggiore problema. Ha parlato della solitudine dei vecchi e di quella dei giovani, cioè di coloro che hanno la percezione del fatto che si sia rinunciato a occuparsi di loro. La grande differenza sta nel fatto che se questo lo dice un politico, beh, diventa un discorso politico della destra o della sinistra. Se questa stessa cosa la dice un leader spirituale, questo tocca direttamente i giovani e dimostra che, al di là delle questioni della destra o della sinistra, esiste una base che è cristiana ma anche umanistica che non si deve mettere in discussione se non si vuole rischiare che la società si disintegri.

D. – Sono passati 26 anni da quando Giovanni Paolo II a sua volta visitò le istituzioni europee. Il Papa aveva molto insistito sulla necessità dell’Europa di respirare con i suoi due polmoni: era stato un po’ il suo messaggio principale. Come ha recepito lei il messaggio principale di Papa Francesco?

R. – Le Pape a un message très clair: on a besoin de l’Europe. L’Europe a…
Il messaggio del Papa è molto chiaro: abbiamo bisogno dell’Europa. L’Europa ha bisogno di un’anima, ma il mondo ha bisogno dell’Europa. La vostra idea del rispetto, della dignità, per esempio nel mondo del lavoro, riguardo alle eguali opportunità per tutti, della difesa dei valori della democrazia che è minacciata. Come essere liberi sotto una dittatura: questo è a grandi linea quello che ha detto. Ed è il messaggio di chi ha fatto nella sua stessa vita esperienza di povertà, nell’arcidiocesi di Buenos Aires, di una povertà che noi europei non conosciamo assolutamente. Essere nati poveri, vivere poveri e morire poveri e lasciare ai propri figli quella stessa povertà che si è ereditata dai propri genitori: la disperazione eterna che si eredita e che si lascia ai figli… Voi, questo, non lo conoscete. Questo significa che il mondo ha bisogno della vostra Europa perché voi, qui, questo problema l’avete risolto. Quindi, dignità e rispetto come fondamento dell’Europa: questo è ciò di cui il mondo ha bisogno. E’ l’incoraggiamento a conservare l’idea dell’Europa, ma di rimetterla in piedi. Quindi, ha ragione quando dice che coloro che vogliono salvare l’idea europea, che è un dono non soltanto per noi, che potrebbe essere un vantaggio dell’Europa nel suo ruolo sullo scacchiere del mondo, coloro che vogliono salvare tutto questo devono riformare le istituzioni europee. E questo è quello che da molto tempo mi impegno a realizzare.








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