2014-11-26 14:14:00

Card. Marx: il Papa ha incoraggiato l'Europa a riscoprire la sua forza spirituale


Era presente a Strasburgo anche il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga nonché presidente della Comece, la Commissione degli episcopati della Comunità europea. La nostra inviata Gudrun Sailer ha chiesto al porporato su cosa Papa Francesco abbia impegnato l’Unione Europea con i suoi discorsi:

R. – Eingeschworen ist vielleicht ein etwas zu starkes Wort  …
“Impegnare” forse è una parola troppo forte, perché lui si è posto come uno che ha voluto incoraggiare, come una persona che accompagna lungo la strada, uno che chiama le difficoltà con il loro nome - penso a quei punti in cui il Papa sollecita l’Europa a darsi da fare per quanto riguarda i poveri, i disoccupati, gli immigrati, i rifugiati, le famiglie, la tutela della vita … ha indicato tanti argomenti – mentre però il tutto, in realtà, entrava in una cornice di grande incoraggiamento: “Europa, pensa alla tua storia! Europa – per favore – dai il tuo contributo per la costruzione di un mondo migliore! La tua storia è un punto di riferimento prezioso per l’umanità intera”. Se dovessi dirlo con parole mie, ha pungolato l’Europa sul suo punto d’onore. Ecco, in questo senso poi ha impegnato l’Europa: le ha richiamato la sua grande storia, la sua forza spirituale, le sue capacità intellettuali, la sua grande storia non intesa come “museo” ma come “presente” … Con una lieve ironia, infatti, ha detto: “L’Europa non deve essere una nonna che guarda indietro, ma con forza giovane, con nuova fantasia, deve dare un esempio a tutto il mondo e per questo essere di incoraggiamento”.  Mi è piaciuto molto il modo in cui ha espresso critiche – naturalmente, un Papa, un vescovo è chiamato anche a fare questo – senza però impacchettare il tutto in una visuale negativa, in una visuale di pessimismo culturale, nonostante tutte le critiche che ha mosso. Ha piuttosto rivolto un appello a credere nel futuro e ad incamminarsi su questa via. E’ stato piuttosto forte …

D. – Lei pensa che questo modo di esprimere critiche e contemporaneamente dare suggerimenti cristiani possa essere accettato dall’Europa più facilmente da qualcuno che viene da molto lontano?

R. – Das sollte eigentlich die Art und Weise sein, wie wir überhaupt als Kirche Kritik üben …
In realtà, proprio questo è il modo in cui la Chiesa dovrebbe esprimere le sue critiche: mettendo insieme sempre tutti e due gli aspetti. Mai esprimere una critica ad una persona senza esprimere, allo stesso tempo, anche un incoraggiamento. Così dovrebbe essere. Ma forse è proprio così: alcuni, qualche tempo fa, pensavano che il Papa non sarebbe stato capace di comprendere appieno l’Europa; che avrebbe tirato fuori l’Europa dal suo eurocentrismo e avrebbe avuto uno sguardo tutto diverso sul mondo: e questo lo fa. Però, è vero anche che abbiamo imparato a conoscere un Papa che guarda all’Europa con grande affetto ma anche con grandi aspettative, che non è indifferente riguardo all’Europa, ma che ha spostato fortemente il compito specifico dell’Europa, che per l’appunto non è soltanto di carattere economico ma di carattere spirituale. E questo, mi sembra che l’abbia fatto in maniera splendida.

D. – Durante la conversazione con i giornalisti sul volo di ritorno, il Papa si è un po’ meravigliato del fatto che alcuni lo considerino un “socialdemocratico”. Lei è studioso di etica sociale, e quindi sicuramente può valutare meglio quali siano gli orizzonti ai quali punta Papa Francesco, quando fa determinate affermazioni. Quali sono gli aspetti sociali che in Europa gli stanno particolarmente a cuore?

R. – Der Papst ist ja kein Parteipolitiker. Das habe ich ja selbst al Sozialethiker erlebt: Wenn man ...
Il Papa non è uomo di partito. Come studioso di etica sociale, ho fatto personalmente questa esperienza: quando cito alcune specifiche encicliche, alcuni ascoltatori pensano – e lo facevano già in anni passati – “ma questo è comunismo”. Esistono queste cose, questi malintesi … Il Papa e la Dottrina sociale della Chiesa non hanno niente a che fare con la politica di partito. Essa ha principi molto chiari che a volte piacciono più a una parte e altre volte più all’altra. Lo ha visto anche lei: nel Parlamento, una volta applaudiva un lato e un’altra volta l’altro … La Chiesa è indipendente: e il Papa l’ha ricordato. Ma nella sua indipendenza essa non rimane indifferente riguardo alle posizioni: ha le sue posizioni. Ma queste non si possono infilare semplicemente nei cassetti in modo che ciascuno possa trarne i suoi vantaggi di partito; anche le altre posizioni devono essere ascoltate. E allora può succedere che all’uno non piaccia quello che il Papa ha detto a proposito della tutela della vita mentre altri non amano ascoltare le critiche alla politica economica … Il Papa ha parlato liberamente, ha ricordato la Dottrina sociale della Chiesa. Noi diciamo quello che consideriamo essere “giustizia sociale”, in quanto frutto delle nostre riflessioni, anche per l’Europa, e sono i partiti che devono decidere se sono d’accordo o meno e quindi decidere l’entità della loro prossimità a questi valori.








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