2014-11-26 12:08:00

Il Papa: umanità e cosmo non saranno distrutti ma resi perfetti


Alla fine dei tempi il cosmo non verrà annientato, ma la redenzione di Dio trasformerà non solo l’uomo ma anche la terra in un luogo di verità, giustizia e bellezza. Lo ha affermato Papa Francesco durante la catechesi dell’udienza generale in Piazza San Pietro, conclusa da una richiesta di preghiera per il suo imminente viaggio apostolico in Turchia. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Il cielo, la terra e la fine dei tempi. Da due millenni l’uomo cerca di squarciare il velo del mistero di ciò che sarà, dell’inizio che comincerà dopo la fine di tutto. Domande che si rincorrono praticamente identiche da sempre e che Papa Francesco fa riecheggiare in Piazza San Pietro, sotto il cielo lattiginoso di una giornata “bruttina”. Per cominciare, “quando avverrà questo passaggio finale?”. E poi: “Come sarà la nuova dimensione nella quale la Chiesa entrerà? Che cosa sarà allora dell’umanità? E del creato che ci circonda?”.

La risposta della Chiesa è che nessuno lo sa con certezza e chiarezza. Il Papa cita a sostegno il Vaticano II, un passaggio della “Gaudium et spes”, nel quale però si afferma che c’è una cosa che si conosce già grazie alla Rivelazione di Gesù e cioè che Dio prepara, in vista di quel giorno, “una terra nuova”, una terra di “giustizia” e di “felicità”:

“Più che di un luogo, si tratta di uno ‘stato’ dell’anima in cui le nostre attese più profonde saranno compiute in modo sovrabbondante e il nostro essere, come creature e come figli di Dio, giungerà alla piena maturazione. Saremo finalmente rivestiti della gioia, della pace e dell’amore di Dio in modo completo, senza più alcun limite, e saremo faccia a faccia con Lui! E’ bello pensare questo, pensare al Cielo… Ma, tutti noi ci troveremo ... lassù, tutti. E’ bello, dà forza all’anima”.

Nel frattempo – e questo Papa Francesco lo aveva già spiegato in una recente catechesi – tra chi ha già raggiunto il cielo e chi vive ancora sulla terra esiste uno speciale legame di comunione:

“In questa prospettiva, è bello percepire come ci sia una continuità e una comunione di fondo tra la Chiesa celeste che è nel Cielo e quella ancora in cammino sulla terra (...) Sì, perché nella prospettiva cristiana la distinzione non è più tra chi è già morto e chi non lo è ancora, ma tra chi è in Cristo e chi non lo è! Questo è l’elemento determinante, veramente decisivo per la nostra salvezza e per la nostra felicità”.

Papa Francesco si ferma poi a considerare l’aspetto “nuovo” che avrà la terra redenta. La novità, ribadisce, sta nel fatto che anche “l’universo” nella sua totalità “verrà liberato una volta per sempre da ogni traccia di male e dalla stessa morte”:

“Quella che si prospetta, come compimento di una trasformazione che in realtà è già in atto a partire dalla morte e risurrezione di Cristo, è quindi una nuova creazione; non dunque un annientamento del cosmo e di tutto ciò che ci circonda, ma un portare ogni cosa alla sua pienezza di essere, di verità, di bellezza. Questo è il disegno che Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, da sempre vuole realizzare e sta realizzando”.

Al termine delle catechesi sintetizzate nelle altre lingue, Papa Francesco ha chiesto sostegno e vicinanza per la sua prossima partenza alla volta della Turchia, da venerdì a domenica prossimi. Un viaggio apostolico di forte impronta ecumenica e interreligiosa:

“Invito tutti a pregare perché questa visita di Pietro al fratello Andrea porti frutti di pace, sincero dialogo tra le religioni e concordia nella nazione turca”.








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