2014-11-27 10:48:00

Raccolta di solidarietà nella parrocchia di S. Anna in Vaticano


Il 27 e 28 novembre alcuni volontari del gruppo Caritas della parrocchia pontificia di Sant’Anna in Vaticano, dalle 7.30 alle 17.30, raccoglieranno all’Annona vaticana generi alimentari e prodotti per l’infanzia. Si tratta di una delle tante iniziative pensate nel periodo natalizio per integrare l’ordinaria l’assistenza che durante tutto l’anno la parrocchia del Papa assicura a centinaia di poveri ed indigenti. Tiziana Campisi ne ha parlato con il parroco, padre Bruno Silvestrini:

R. – Invitiamo coloro che ascoltano ad essere generosi nell’aiutare con i generi alimentari perché possiamo aiutare e stiamo aiutando tante persone. Fino ad oggi abbiamo avuto tantissima generosità da parte delle persone che, uscendo dall’Annona, donano quello che hanno, quello che possono e anche di più. È un’esperienza bella, perché tocchiamo con mano la sensibilità delle persone che frequentano il Vaticano; non pensano solo a loro stesse. Le feste di Natale si stanno avvicinando, quindi sono tanti i doni che si pensano di fare, ma c’è anche la sensibilità di pensare a coloro che soffrono e che hanno fiducia di noi. Noi li ringraziamo per tutto questo.

D. – Come viene organizzata la distribuzione?

R. – La Caritas del Vaticano non ha dipendenti, ma solamente volontari. C’è un presidente e dei collaboratori che fanno un turno prolungato dalla mattina alla sera; sono lì a disposizione per ricevere, per essere consultati, per sensibilizzare. Tutto questo per amore perché è il Signore che ci dice che dobbiamo saper amare Lui e, in Lui, saper affrontare ed avere attenzione verso i poveri, verso gli ultimi, verso le persone che sono nel bisogno.

D. – Il 29 e 30 novembre viene proposto invece un mercatino. Di cosa si tratta in particolare?

R. – Noi siamo sempre disposti a dare nuove idee. Quest’anno l’idea è quella il presepe tradizionale, perché nelle nostre case adesso ci sono gli alberi di Natale, ci sono tanti altri oggetti, i Babbo Natale, ma molte volte manca proprio il centro per cui il cristiano fa la sua festa del Natale, Gesù che si incarna. Ed ecco che abbiamo offerto, ed offriamo alle persone, attraverso un piccolo mercatino dei bellissimi presepi in legno di olivo che viene dalla Terra Santa; presepi molto belli, pregiati, preziosi, ma anche semplici, piccoli, che tutti possono acquistare per portare a casa un segno dell’amore di Dio, un segno dell’infanzia, della bellezza dell’infanzia di Gesù, Figlio di Dio, Gesù bambino che entra a far parte della nostra famiglia.

D. – La raccolta di fondi ricavati attraverso la vendita di questi presepi a cosa servirà?

R. – Per aiutare i bambini orfani che si trovano nelle Ande del Perù, nella parte alta dove ci sono tanti orfanotrofi. In questo modo cerchiamo di aiutare i bambini che vivono in queste strutture o in condizioni di estrema povertà.

D. – C’è un’altra iniziativa: quella dell’associazione “Madri cristiane”, dal 5 all’11 dicembre: cosa proporranno?

R. – Sono delle mamme e delle nonne che vengono in parrocchia e che ogni martedì dell’anno seguono degli incontri di spiritualità, di adorazione eucaristica e di formazione culturale e religiosa. Ma sia nel periodo di Natale, così come in quello di Pasqua, offrono a tutti una possibilità per poter aiutare le persone con un’iniziativa che si chiama con un nome bellissimo: “Pregare con le mani”. Ciò che le madri cristiane possono fare lavorando a mano, cucendo, facendo l’uncinetto e tante altre attività lavorando a maglia durante l’anno, viene donato a chi ha bisogno e, in modo particolare, a quei giovani seminaristi che non possono entrare in seminario perché non hanno un sostentamento economico. Quindi si aiutano i seminaristi che vengono da lontano – dall’India, dall’Asia, dall’Africa – inviando i soldi raccolti ai rettori dei seminari o ai responsabili delle diocesi.








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