2014-12-04 12:32:00

Mafia a Roma, attenzione sull'emergenza immigrazione


Incontro tra il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Una riunione sugli eventuali "appalti dubbi", dopo l'inchiesta “Mafia Capitale”. La Regione Lazio ha sospeso le gare in corso. Intanto il prefetto Pecoraro ha detto che sta " leggendo le 1.200 pagine dell'ordinanza per valutare" se sciogliere il Comune di Roma. Il servizio di Alessandro Guarasci:

Un pool di tecnici sui possibili appalti gonfiati. L’Autorità Anticorruzione interviene sull’inchiesta “mafia Capitale”. La vicenda ha nuovi contraccolpi politici. Da capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio si è dimesso Luca Gramazio, indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso. “Non c’entro nulla, sono indignato” dice il ministro del Lavoro Poletti, per una foto durante una cena che, quando era a capo della Legaccop, lo ritrae accanto a Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, al vertice dell’organizzazione criminale.

Al centro del malaffare la gestione degli immigrati, dei richiedenti asilo, dei rom, gestione affidata a cooperative, che avrebbero fatturato almeno 40 milioni di euro.  L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma Rita Cutini, veniva definita da Buzzi in una intercettazione “inavvicinabile”.

“Non è  stato il tema dell’immigrazione, è stato un approccio emergenziale a questo tema, che ha creato questi spazi. Bisogna passare da un approccio emergenziale ad un approccio ordinario, ad un approccio di sistema rispetto a questi temi. L’ho pensato spesso e l’ho portato avanti su un piano di regolarità amministrativa, di buona amministrazione. Questo percorso di buona amministrazione chiude anche, però, le porte, gli spazi, le possibilità per chi invece ha degli intenti criminosi”.

Le mele marce nella cooperazione vanno stanate, dice Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza Cooperative Sociali:

“Quando una cooperativa o un’impresa moltiplica i fatturati in maniera così rapida, quando supera certe dimensioni, bisogna cominciare a guardarla con un certo sospetto. Come fa, infatti, una cooperativa sociale, che dovrebbe rispondere ai bisogni della comunità, ad essere socialmente controllata, quando ha dimensioni mastodontiche?”








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