2014-12-05 13:08:00

Summit cristiano-musulmano, Tauran: dialogo contro la guerra


Prevenire i conflitti educando al dialogo interreligioso, costruire una rete di cooperazione istituzionale tra cristiani e musulmani e condannare l’uso della religione per legittimare azioni ingiuste. Questo l’impegno del terzo Summit cristiano-musulmano che si è chiuso ieri a Roma, alla presenza di numerosi leader religiosi e studiosi cattolici, anglicani, sunniti e sciiti. Sull’importanza di questa iniziativa, Elvira Ragosta ha raccolto il commento del cardinale Jean-Luois Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso:

R. – On est passé de la rencontre au dialogue, nous avons dialogué par des années. Maintenant, il faut...
Siamo passati dall’incontro al dialogo: abbiamo coltivato il dialogo per anni. Ora bisogna camminare insieme e realizzare qualcosa insieme. In questa occasione specifica, abbiamo proposto iniziative molto concrete.

D. – Si è discusso su molti punti e si è posto l’accento sull’importanza delle donne e dell’educazione nel dialogo interreligioso…

R. – Oui, les femmes, évidemment, déjà ont leur place dans le dialogue interreligieux: il y a beaucoup …
Sì: le donne, chiaramente, già hanno il loro posto nel dialogo interreligioso: ci sono molte donne che sono pastori protestanti e ci sono donne religiose, anche nella Chiesa cattolica … Quello che è importante è l’educazione: è fondamentale perché comporta la trasmissione dei valori. Quello che continuo a ripetere è che nel mondo nel quale viviamo c’è una crisi della cultura che comporta la rottura della trasmissione dei valori. E così oggi i giovani sono eredi senza eredità e costruttori senza modelli …

D. – Il prossimo appuntamento sarà a Teheran, nel 2016. Cosa ci si può aspettare nell’immediato futuro?

R. – Il faut voir comme la situation internationale aura évolué. L’Iran est un grand pays …
Bisognerà vedere come si sarà evoluta la situazione internazionale. L’Iran è un grande Paese, e non si potrà fare la pace in Medio Oriente senza l’Iran. Sono stato in Iran la settimana scorsa, e ho visto un Paese che se avesse la possibilità di svilupparsi, se non ci fosse più l’embargo, certamente sarebbe un Paese particolarmente attivo, dal punto di vista economico. Credo quindi che sia necessario aspettare, perché è difficile fare delle previsioni …

D. – Questo summit prende una strada importante anche in considerazione del viaggio del Papa in Turchia; lo stesso messaggio che il Papa ha mandato a voi, in occasione di questo vertice, continua a parlare di pace, perché egli afferma che il dialogo è la via per la pace …

R. – Plus la situation est difficile, plus le dialogue s’impose. Il n’y a pas une troisième voix : …
Più la situazione è difficile, più il dialogo s’impone. Non c’è una terza via: la guerra o la pace. Quindi, è necessario imparare a vivere insieme.

Tra gli studiosi presenti al summit anche Sharzad Houshmand Zadeh, docente di Studi Islamici all’Università Gregoriana di Roma. Elvira Ragosta l’ha intervistata:

R. -  E' stata una grande testimonianza che la collaborazione piena e reale è possibile. Eravamo quattro gruppi ed avevamo quattro tavoli distinti, ma vicini. Si è sperimentata un’armonia ed una reale collaborazione sia all’interno dei gruppi che tra i diversi gruppi.

D. - Due accenti sono stati posti: uno sull’educazione e uno sulla funzione delle donne …

R. - Insistere su una buona educazione, far amare l’altro non come il diverso da temere ma come il diverso da conoscere, da condividere per ricostruire insieme una nuova società basata sulla fratellanza e sull’umanità. Per quanto riguarda il secondo accento, anche qui abbiamo rimesso in evidenza come le vittime della violenza siano le donne ed i bambini. Abbiamo alzato la voce contro ogni forma di violenza in nome della religione, dell’egoismo, del denaro per dare più voce alle donne anche all’interno delle conferenze religiose. Come ha detto il cardinale Tauran: “La donna ha un carisma dell’accoglienza”. Quindi più presenza alle donne per dare più accoglienza a questo messaggio di fratellanza e pace nel mondo.








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