2014-12-08 09:20:00

Tumori: in Italia aumentano i malati ma anche le guarigioni


Il tumore non è più un male incurabile, oggi guariscono sei pazienti si dieci. In molti casi, si riesce a diagnosticare il cancro agli esordi, con maggiore possibilità di prevenirlo, anche se in Italia si è registrato un incremento della malattia. Ne parla, ad Elisa Sartarelli, il presidente della Fondazione "Insieme Contro il Cancro", Francesco Cognetti:

R. – Sei casi su 10 guariscono completamente, o meglio sopravvivono a lungo termine. Molti di essi sono risultati guariti. Questo è dovuto essenzialmente a due aspetti. Il primo è quello legato alla maggiore diffusione dei sistemi di diagnosi precoce, i famosi "screening". A un aumento di incidenza, si accompagna una diminuzione della mortalità e quindi questo ha prodotto un aumento del numero totale di pazienti, quella che noi chiamiamo la prevalenza: cioè, il numero di pazienti che sono in quel determinato periodo malati o che hanno avuto la malattia diagnosticata molti anni prima, oppure che ce l’hanno in corso e stanno facendo dei trattamenti. Questo aumento del numero dei malati, e quindi la prevalenza, è veramente esponenziale perché negli anni Novanta erano circa un milione e mezza. Nel 2012, erano due milioni e mezzo. L’anno scorso sono stati calcolati circa tre milioni. Nel 2020, saranno 4 milioni e mezzo i malati di cancro in Italia.

D.  – Un dato che  dobbiamo considerare allarmante…

R. – Allarmante da una parte, ma tranquillizzante dall’altra. Molti di questi pazienti, infatti, sono guariti. Il 50% ha avuto la malattia da più di cinque anni, quindi sono considerati guariti. Questo non significa che non abbiano problemi. Purtroppo, molti di questi pazienti si portano dietro problematiche relative a situazioni di carattere riabilitativo, alterazioni legate al tumore o ai trattamenti ricevuti. Quindi, diventa veramente un problema sociale perché dobbiamo occuparci non solo degli aspetti che riguardano le cure del tumore, ma dobbiamo anche affrontare tutti gli aspetti che riguardano la riabilitazione di pazienti che sono praticamente guariti.

D . – Quali tumori sono stati sconfitti e quali sono più difficili da curare?

R. – Ci sono ottime possibilità di guarigione per i tumori solidi, soprattutto i tumori della mammella, del colon retto quando la malattia al momento dell’intervento chirurgico, della diagnosi, è limitata. Presentano alti tassi di guaribilità tutti i tumori ematologici – leucemie, linfomi, tutti i tumori che colpiscono i giovani, come i tumori del testicolo. Mentre purtroppo sono ancora ostici da curare e da guarire i tumori del polmone, i tumori del pancreas, i tumori dello stomaco.

D. – Quando diciamo sconfitto intendiamo sconfitto definitivamente, o c’è sempre il pericolo che la malattia si ripresenti?

R. – Di fronte a una malattia neoplastica il pericolo di una recidiva c’è sempre. Però, se per determinate neoplasie passano alcuni anni, la situazione del rischio è minore. Poi, c’è sempre il rischio dei secondi tumori che, come è noto, possono verificarsi in percentuale maggiore in pazienti che già sono stati affetti da questa malattia.

D. – Arrivano anche nuovi farmaci?

R. – Sono una nuova categoria di agenti che agiscono in modo più selettivo. L’associazione di questi trattamenti con i trattamenti in uso in molti tumori ha determinato un miglioramento delle possibilità di guarigione della malattia. E anche questi farmaci sono utilizzati da soli in altri tumori che prima erano assolutamente incurabili, come il melanoma maligno o il carcinoma del rene. Una nuova frontiera è rappresentata dall’immunoterapia che si sta affermando come una nuova arma terapeutica: potenziare veramente le difese dell’organismo e rivolgerle contro le cellule neoplastiche.








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