2014-12-10 14:16:00

Santa Sede: 8 febbraio sia Giornata contro nuove schiavitù


Nel disegno di Dio per l’umanità non c’è posto per la schiavizzazione degli altri. Così il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, in Sala Stampa vaticana per la presentazione del Messaggio di Papa Francesco per la 48.ma Giornata Mondiale della Pace. Ribadito anche l’impegno della Santa Sede affinché l’8 febbraio, giorno della morte di Santa Bakhita, sia una giornata per la lotta contro le nuove schiavitù. Massimiliano Menichetti:

Risposte sinergiche e globali, senza indugi, con consapevolezza e coraggio contro qualunque forma di schiavitù. E’ la sfida tracciata in Sala Stampa vaticana durante la presentazione del Messaggio. Rispondendo alle domande dei giornalisti mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha ribadito che “condizione per la globalizzazione della fraternità” è lo “stato di diritto”, la “salvaguardia” del “diritto alla libertà religiosa per tutti”. “E questo, ha spiegato, in contesto in cui oggi “cresce un terrorismo” che nega tutto ciò e “si ammanta di fanatismo religioso”:

“C’è bisogno, dunque, di uno stato di diritto che, non come avviene oggi, sia fondato su un individualismo libertario che, in sostanza, pone la persona singola come colei che stabilisce che cosa è verità, che cosa è diritto, senza alcun parametro di riferimento. Perché si possa avere anche uno stato di diritto solido è fondamentale il diritto alla libertà religiosa, fondato sulla dignità umana, dignità intesa come capacità di ricercare il vero e il bene e Dio”.

Parlando della tratta nel suo intervento, mons. Toso, ha fugato ogni strumentalizzazione ribadendo che la Chiesa segue una matrice pastorale e non logiche partitiche:

“La Chiesa si muove con una preoccupazione di tipo pastorale, non è mossa da idee di politica partitica, per cui non si può classificare, ogni volta che il Papa parla, il suo pensiero nella destra o nella sinistra o nella socialdemocrazia o altro ancora”.

Il fenomeno della tratta di esseri umani nasconde tante corresponsabilità, è tornato a ribadire il cardinale Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e “in questo contesto”, “centrale è tutelare la famiglia”:

“In questo anno dedicato alla famiglia, un’attenzione particolare va rivolta all’istituzione familiare in quanto prima scuola della vita e luogo primario della fraternità. Non si può permettere che la famiglia, da luogo di accoglienza e di promozione della vita, si trasformi in luogo in cui la vita è tradita, disprezzata, negata, manipolata o venduta come se si potesse disporre di questo dono secondo i propri interessi”.

Radiosa e concreta la testimonianza contro la schiavitù di suor Gabriella Bottani, missionaria comboniana per anni in prima linea in Brasile:

“Queste grida per noi hanno dei volti concreti. Provate a mettere una mano davanti alla bocca e a gridare: il grido rimane soffocato, muto e nessuno ci ascolta. Con questa dinamica, noi lavoriamo in Brasile, per poter parlare della tratta di persone. La mano? Rappresenta un sistema socioeconomico che cerca di nascondere la sofferenza che provoca, rendendo silenzioso il grido delle vittime”.

Presentata anche la rete Talitha Kum realtà attiva in 81 Paesi, dei cinque continenti. Un progetto, straordinario, dell’Unione Internazionale delle Superiore generali, contro la tratta. Una realtà che va incontro alle persone ed è punto di riferimento per chi è bisognoso e vittima di questo crimine. Toccanti le parole riportate, proprio da suor Gabriella, di una giovane donna sopravvissuta alla tratta con finalità di adozione illegale e vittima, poi, di abuso da parte della famiglia adottiva:

“In voi la Chiesa mi sta venendo incontro, questo sta curando le mie ferite profonde, e mi ha aperto un nuovo cammino di libertà”.








All the contents on this site are copyrighted ©.