2014-12-10 07:47:00

Usa. Rapporto inchioda la Cia: torture, inganni e brutalità


Inganni, disonestà, brutalità. È un pesante atto d'accusa contro la Cia il rapporto della Commissione intelligence del Senato degli Stati Uniti, relativo alle tecniche usate dall’agenzia subito dopo l’11 settembre 2001. Il servizio di Giada Aquilino:

528 pagine, quattro anni di indagini della Commissione intelligence del Senato degli Stati Uniti, un investimento da 50 milioni di dollari, per dire che dopo gli attentati alle Torri Gemelle, al Pentagono e in Pennsylvania la Cia ha usato tecniche di interrogatorio che equivalgono alla tortura, ma ne ha di fatto tenuto all’oscuro il Congresso e l’allora amministrazione Bush.

Il documento, in realtà solo un sommario del rapporto di 6 mila pagine siglato dalla presidente della Commissione, Dianne Feinstein, fornisce i nomi di 119 persone rinchiuse nelle prigioni segrete della Central Intelligence Agency e sottoposte a “tecniche di interrogatorio coercitivo”: detenzione al buio, privazione del sonno, annegamenti simulati, confinamento in spazi ridottissimi, costrizione in posture sfiancanti, umiliazioni sessuali.

“I duri metodi utilizzati dalla Cia sono incompatibili con i valori del nostro Paese”, ha fatto sapere il presidente Barack Obama: “queste tecniche - ha proseguito - hanno fortemente rovinato la reputazione dell'America nel mondo”, assicurando la “volontà nell’affrontare apertamente il nostro passato” e a non fare “mai più ricorso a tali metodi”. Fonti del Dipartimento della Giustizia hanno anticipato procedimenti penali, mentre il capo della Cia John Brennan ha ammesso “errori”. Per il relatore speciale Onu sulla lotta al terrorismo e diritti umani, Ben Emmerson, è arrivato “il momento di agire”.








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