2014-12-13 12:57:00

Don Ciotti sulla corruzione: il governo doveva fare di più


"Siamo solo all'antipasto". Così il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Maria Sabelli, commenta il pacchetto anti-corruzione varato dal Consiglio dei Ministri. Per la corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, le pene minime e massime passano dagli attuali 4-8 anni a 6-10 anni. Aumenta anche il termine in cui cade in prescrizione il reato di corruzione, che passa a 12 anni e mezzo. E poi è prevista la restituzione del maltolto. “Il punto centrale - spiega Renzi - è che chi viene condannato deve pagare tutto, fino all’ultimo giorno, fino all’ultimo centesimo”. Infine, l’accesso al patteggiamento viene condizionato, pena l’inammissibilità, alla restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato, che sono oggetto di confisca obbligatoria, e all’integrale risarcimento del danno. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente di Libera, don Luigi Ciotti:

R. – In ogni caso è un passo avanti, ma certamente ci si aspettava molto, molto di più. Ci sono dei compromessi. Non sono sufficienti gli aumenti di pena, sia nel minimo che nel massimo, per la corruzione, ma ci si aspettava anche quelli correlati: ad esempio, la concussione, la corruzione negli atti giudiziari … Non ci sono gli sconti per esempio per chi collabora, gli incentivi, che diventano importanti: ne prevede anche l’Europa con le sue norme, già del 1999. Manca la tutela di chi denuncia, un altro fatto importante richiesto dall’Europa per incentivare, ma anche per tutelare chi nella pubblica amministrazione ha il coraggio di denunciare tutto questo.

D. – Ma che cosa ha frenato, secondo lei?

R. – Ci sono delle forze che devono tutelare i loro giochi, i loro interessi; invece per il contrasto all’illegalità, alla mafia, alla corruzione, all’autoriciclaggio sarebbe veramente necessaria una radicalità, un impegno non solo nelle parole, ma nei fatti, di tutte le forze politiche nella stessa direzione. Qui sempre sul tema della giustizia, dei percorsi della giustizia penale e tutti i loro allegati, siamo sempre al punto di partenza.

D. - Ma come si fa, come dice Renzi, ad avviare invece una vera sfida culturale? Perché non si riesce a risolvere tutto con le leggi …

R. - Consapevolezza e responsabilità sono indivisibili. Ora c’è un ruolo di attenzione educativo che passa anche nel mondo della scuola, che deve dare gli strumenti di conoscenza; ma ci vuole soprattutto un grande risveglio delle coscienze del nostro Paese. La prima grande riforma da fare è un’autoriforma: la riforma delle nostre coscienze! Non posso dimenticare quando il Papa, incontrando i familiari delle vittime innocenti di mafia, il 21 marzo dell'anno scorso a Roma, ha parlato della corruzione. Voglio citare quando ha detto: “Il desiderio che sento è di condividere con voi una speranza, ed è questa: che il senso di responsabilità piano piano vinca sulla corruzione”.








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