2014-12-15 17:18:00

Cristiani in Medio Oriente: lievito della società


"Di fronte alla tragedia in atto nei paesi del Medio Oriente, con l'avanzata del sedicente Stato islamico, il ruolo dei cristiani non può essere quello di scegliersi un protettore". A sostenerlo è Riccardo Cristiano, vaticanista del Giornale Radio Rai, autore del libro “Medio Oriente senza cristiani? Dalla fine dell’impero ottomano ai nuovi fondamentalismi”, edizioni Castelvecchi. 

"Quella di affidarsi a un protettore è una tentazione rischiosa per i cristiani del Medio Oriente - sottolinea l'autore - perché se chi ti attacca è certamente un nemico, chi ti difende può avere come finalità perpetrare un sistema sociale basato sulle diseguaglianze". "I cristiani in Medio Oriente - continua - devono invece puntare a essere il lievito di una struttura sociale, già prefigurata dal Sinodo del 2010, e in parte dalle Primavere arabe, costruita sulla comune cittadinanza, al di là delle diversità etniche e religiose". 

"D'altronde - sottolinea Cristiano - fu proprio il Segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, nel Concistoro dell'ottobre scorso, ad ammonire i cattolici a non cedere alla tentazione di farsi tutelare dalle autorità politiche di turno per vedere garantita la propria sopravvivenza". "Nessuno può guardare ai cristiani con sospetto - aggiunge il vaticanista - perché non hanno milizie, né potenze regionali che muovono eserciti o gruppi armati. Sono una presenza antica e possono essere il cosiddetto 'honest broker': cioè quell'elemento arabo all'interno di società arabe a cui tutti possono guardare con fiducia. Dai sunniti agli sciiti, dagli alawiti ai curdi, e così via". 

"Il libro di Riccardo Cristiano individua il nodo cruciale", aggiunge da Beirut il giornalista libanese Saad Kiwan. "Oggi, il ruolo dei cristiani in Libano, come a livello regionale, deve essere quello di elemento di coaugulo, riunificatore. I problemi di convivenza, e l'avanzata dell'islam 'selvaggio', non sono infatti difficoltà di matrice religiosa, ma politica. Ai cristiani stessi spetta il compito di riprendersi quel ruolo di avanguardia per non fare il gioco di questo o di quel regime". 

"I cristani in Medio Oriente - conclude Riccardo Cristiano - sono oggi una minoranza e si trovano davanti a un bivio. O aggregarsi a questo o a quel carro, oppure - guardando alle popolazioni civili - proporre un progetto di vita comune per il Medio Oriente. Lo stesso progetto che concluse nell'89 la guerra civile libanese con gli accordi di Ta'if". 








All the contents on this site are copyrighted ©.