2014-12-17 13:10:00

Caritas Polonia: a Natale aiutiamo bambini in Iraq e Siria


Un posto vuoto alla tavola imbandita per il Natale perché un povero possa sedervi. E' una delle antiche e belle usanze della Polonia legate alla festa del 25 dicembre. Il direttore della Caritas polacca, Marian Subocz, racconta delle iniziative di solidarietà e senso della comunità che si stanno preparando nel Paese, alcune delle quali hanno coinvolto anche Papa Francesco. L'intervista è di Corinna Spirito:

R. – L’iniziativa più conosciuta in Polonia è proprio la candela del Natale. È un’opera di aiuto ai bambini per la vigilia di Natale perché da noi, durante la vigilia, la famiglia si raduna per cenare insieme e si lascia sempre un posto libero per qualcuno bisognoso. Quando abbiamo ricostruito le strutture della Caritas dopo la caduta del comunismo, abbiamo deciso di riempire questo posto vuoto con la candela della Caritas, cioè con i soldi ricavati dalla vendita della candela si aiutavano i bambini. Dal 1993 fino ad oggi, abbiamo venduto più di 20 milioni di candele e con il ricavato abbiamo raccolto abbiamo aiutato più di un milione di bambini. Questi hanno potuto così passare le vacanze, abbiamo comprato medicinali, cibo per loro. Poi, nel 1996 abbiamo deciso di offrire una parte di quanto raccolto ai bambini che si trovano nei Paesi più poveri. Ad esempio, quest’anno abbiamo deciso di aiutare i bambini in Iraq e in Siria. Dal 2000, questa azione è diventata anche ecumenica: abbiamo invitato la Chiesa ortodossa, i protestanti  e la diaconia. Facciamo questa azione insieme.

D. – Sappiamo che quest’anno ci sarà anche un intervento di Papa Francesco…

R. – Il Santo Padre, la terza domenica di Avvento, ha acceso la candela della Caritas polacca e siamo molto contenti che proprio lui abbia riconosciuto questa opera. Ma sono tanti i gesti che il Santo Padre ha compiuto, non sono solo quello che riguarda la candela. Per esempio, c’è l’altra azione in Polonia, il cosiddetto “pacchetto nobile”. Lo scopo di questa azione è quello di aiutare persone bisognose, anziane, che vivono da sole e la famiglie con molti figli: 805 mila persone hanno partecipato. È stata anche una sorpresa per noi qui in Polonia, perché anche il Santo Padre ha mandato un pacchetto per una famiglia con otto bambini tramite il nunzio in Polonia.

D. – Una tradizione molto importante in Polonia è quella dei Re Magi. In cosa consiste?

R. – In Polonia, come del resto accadeva anche in Italia, in Francia, si facevano le cosiddette rappresentazioni natalizie, nelle chiese o nelle scuole. Però, nel 2000 è venuta l’idea di essere presenti nello spazio pubblico. Allora, hanno organizzato un corteo con i Re Magi per la prima volta a Varsavia al quale ha partecipato tanta gente. Quest’anno, già 187 città hanno preso parte a questo corteo. Lo scopo prima di tutto è ridare la gioia della tradizione, cantare insieme le canzoni di Natale e sottolineare i valori della famiglia e quelli comunitari.

D. – La vicinanza fa sentire ai polacchi la crisi in Ucraina in maniera ancora più forte rispetto al resto del mondo. La Caritas come si sta impegnando in questo senso?

R. – La Caritas polacca è presente anche in Ucraina. Dà un aiuto concreto anche agli ucraini che soffrono a causa della guerra. Abbiamo mandato più di 10 mila pacchetti contenenti i generi necessari, cibo, vestiti… La situazione è molto, molto difficile. Allora, bisogna aiutare. Noi siamo sempre in contatto con la Caritas dell’Ucraina.








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