“L’unica via, l’unica risposta al terribile massacro di Peshawar è riscoprire l’unità del Paese; è riscoprire il nucleo di umanità e di convivenza che fonda la nazione; è inviare un messaggio forte di unità contro la violenza e il terrorismo, che deve partire non solo dal governo, ma dal cuore di ogni cittadino pakistano”: è quanto dice all’agenzia Fides Mr. Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo della Commissione “Giustizia e Pace” dei vescovi cattolici pakistani, dopo l’attacco dei talebani pakistani a una scuola militare a Peshawar, avvenuto ieri. L’attacco ha fatto 142 morti, di cui 132 bambini, scioccando l’intera nazione.
Celebrazioni per Giornata lutto nazionale
Oggi Veglie di preghiera e incontri di riflessione
sono organizzate in tutto il Pakistan, in una Giornata di lutto nazionale. Anche in
molte chiese cristiane, riferiscono fonti di Fides, si prega e si veglia.
Interrogativi dopo il massacro
Nel colloquio con Fides, Chaudhry afferma: “Il massacro
è un colpo al cuore della nazione e pone un interrogativo non solo al governo ma ad
ogni cittadino. Dove stiamo andando? Quale Paese stiamo costruendo? Le Chiese e molte
organizzazioni della società civile fanno la loro parte promuovendo pace, tolleranza,
armonia, aiuti umanitari. Oggi urge riscoprire le radici della convivenza civile,
sociale e religiosa in Pakistan”. Inoltre, prosegue, “si leva un forte interrogativo
su quanti fomentano e usano l’integralismo religioso islamico”.
Condanna attivisti cattolici
Anche l’avvocato cattolico Mushtaq Gill Sardar, attivo
difensore dei diritti umani, contattato da Fides, nota: “Condanniamo con forza questa
atrocità. Da cristiani in Pakistan ci sentiamo uniti con i nostri concittadini musulmani,
segnati dal dolore, e uniamo le nostre preghiere alle loro. Diciamo loro: piangiamo
con voi i vostri cari e i vostri bambini. Siamo accanto a voi: la nostra comune umanità
lo esige. Chiediamo al governo pakistano di attuare seri provvedimenti per sradicare
il terrorismo e l'estremismo religioso dal Pakistan. E’ tempo di agire contro coloro
che apertamente diffondono odio religioso, estremismo e terrorismo in nome della religione”.
(P.A.)
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