2014-12-18 13:04:00

Cuba-Usa: nuova stagione per tutto il continente americano


E’ l’intero continente americano a vedere aprirsi una nuova stagione, in conseguenza della svolta nei rapporti tra Usa e Cuba, decisa dopo più di 50 anni di relazioni tese. Per capire le possibili implicazioni sul piano geopolitico, Fausta Speranza ha intervistato Giuseppe Dentice, esperto dell’Ispi, Istituto per gli Studi di politica internazionale:

R. – Questa mossa, che di per sé ha una portata storica, rivoluzionerà non solo le relazioni bilaterali ma anche gli equilibri regionali. Chi è il grande sconfitto di questa azione? Sicuramente il Venezuela, che per tanti anni è stato il principale sponsor politico economico di Cuba, per tanti anni ha finanziato l’economia cubana. Basta ricordare che l’accordo che stipulò Chávez con Fidel Castro - che all’epoca era il presidente di Cuba - riguardava lo scambio di petrolio in cambio di medici e di insegnanti. Un accordo che prevedeva praticamente l’invio di aiuti economici, energetici - si parla di 80-100 mila barili giornalieri di petrolio a Cuba. Questo tipo di accordo, in pratica, ha foraggiato per circa il 20% il Pil dell’economia cubana, quindi un accordo veramente importante.

D. - Quali le altre ripercussioni possibili nei vari Paesi dell'area?

R. - Oltre al Venezuela, possiamo parlare anche di Brasile, Argentina, Colombia, Ecuador, Bolivia… Tutti Paesi che – chi più chi meno – avevano rapporti complicati, per così dire, con gli Stati Uniti e che attraverso questa soluzione, questo nuovo avvio delle relazioni con Cuba, potrebbero anche conoscere una nuova fase nelle relazioni tra Stati Uniti e continente latinoamericano. In questo senso, è importante, anche dal punto di vista simbolico, la presenza di Raul Castro al prossimo summit dei Paesi latinoamericani all’interno dell’Ose, l'Organizzazione degli Stati americani, che ci sarà il 10 e 11 aprile prossimo a Panama. Per la prima volta, dopo 50 anni, parteciperanno sia il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, che il presidente di Cuba, Raul Castro.

D. – Parliamo anche del piano economico: non solo sigari e rum liberi negli Stati Uniti…

R. – I riflessi di un accordo del genere sono vari e l’accordo è di più ampio respiro. Riguarda diversi settori: sicuramente, quelli maggiormente interessati potrebbero essere in futuro quelli delle telecomunicazioni, del turismo, oltre a quello dello zuccherificio e dell’agroalimentare. Al momento, nonostante Obama abbia promesso di toglierlo nei prossimi due anni, l’embargo ancora c’è ma ci saranno delle facilitazioni sui visti e su alcune restrizioni economiche relative all’embargo: quindi sigari, agroalimentare e turismo. E poi c’è il fronte delle rimesse, un fattore economico molto importante. Si parla di un volume annuo generale pari a due miliardi di dollari di rimesse che i cubani americani ora potranno fare in maniera massiccia rispetto al passato. Prima potevano inviare ogni tre mesi non più di cinquecento dollari. Adesso, grazie a questo accordo che è stato “firmato” almeno verbalmente, tra i due leader, potranno inviare duemila dollari ogni tre mesi. Già questo cambia ed è un potenziale non da poco. Di sicuro, si può dire che l’embargo ha provocato degli effetti sull’economia cubana che ha perso mille miliardi in 650 anni, ma anche sull’economia americana. Si stima – fonti della Camera di commercio americana – che ogni anno gli Stati uniti perdano 1,2 miliardi di dollari, una cifra non da poco.

D. – Tutto questo però potrà significare anche una messa in moto di meccanismi economici nell’area?

R. – Questo è tutto da vedere. Sicuramente, è un processo che va calibrato, che bisogna rodare nel lungo periodo. Tendenzialmente, ci sono le prospettive anche per un maggior coinvolgimento in organismi nelle regioni di carattere finanziario, nonché a un cambiamento nella struttura economica di Cuba. Quindi, è un processo molto vasto che abbraccia più aree e più settori nello stesso momento. È chiaro che sono riflessi soprattutto interni, ma poi anche di politica estera e regionale per i vari Paesi. Però, in questo momento i riflessi sono soprattutto su due realtà, anzi tre includendo anche il Venezuela.








All the contents on this site are copyrighted ©.