2014-12-20 13:12:00

Papa a Comunità don Benzi: fede sposta montagne dell'indifferenza


Contro la schiavitù del male, che sfrutta il prossimo, continuate sempre come il vostro fondatore, don Oreste Benzi, a servire gli ultimi. È l’invito di Papa Francesco alle migliaia di appartenenti all’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ricevuti in udienza in Aula Paolo VI. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Un aiuto disinteressato che permette di scappare dal marciapiede con una bimbetta in braccio e ridiventare donna dopo essere stata una schiava brutalizzata. O una vita da cocainomane che fa terra bruciata attorno a sé per anni, finché la scelta di farsi aiutare ne fa ritrovare il senso nell’amore verso una figlia e nell’abbraccio a un padre e una madre frettolosamente abbandonati.

Storie di ordinaria redenzione nelle case-famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, fiorite grazie a quella che Francesco chiama “la libertà del bene”, un valore sposato senza riserve dai figli di don Oreste Benzi per donare una nuova possibilità a chi si è perso fra i mille vicoli del male.

Una miseria cieca
Il Papa si lascia avvolgere dall’affetto delle migliaia di persone che lo accolgono in Aula Paolo VI e più ancora dall’intensità dei loro racconti che ascolta prima di prendere la parola e affrontare il tema della lotta contro ogni forma di schiavitù:

"Sono esperienze che mettono in luce le tante forme di povertà da cui purtroppo è ferito il nostro mondo; e rivelano la miseria più pericolosa, causa di tutte le altre: la lontananza da Dio, la presunzione di poter fare a meno di Lui. Questa è la miseria cieca di considerare scopo della propria esistenza la ricchezza materiale, la ricerca del potere e del piacere e di asservire la vita del prossimo al conseguimento di questi obiettivi".

La fede sposta le montagne
“È la presenza del Signore che segna – afferma Papa Francesco – la differenza tra la libertà del bene e la schiavitù del male, che può metterci in grado di compiere opere buone e di trarne una gioia intima, capace di irradiarsi anche su quelli che ci stanno vicino”:

“La presenza del Signore allarga gli orizzonti, risana i pensieri e le emozioni, ci dà la forza necessaria per superare difficoltà e prove. Là dove c’è il Signore Gesù, c’è risurrezione, c’è vita, perché Lui è la risurrezione e la vita. La fede sposta davvero le montagne dell’indifferenza e dell’apatia, del disinteresse e dello sterile ripiegamento su sé stessi”.

Don Oreste, uomo degli esclusi
Sulle parole di Papa Francesco, e sul suo cuore in costante sintonia con i poveri, aleggia il sorriso bonario e la tonaca consunta di don Oreste Benzi, fondatore dell’Associazione:

“Il suo amore per i piccoli e i poveri, per gli esclusi e gli abbandonati, era radicato nell’amore a Gesù crocifisso, che si è fatto povero e ultimo per noi. La sua coraggiosa determinazione nel dare vita a tante iniziative di condivisione in diversi Paesi sgorgava dal fiducioso abbandono alla Provvidenza di Dio; scaturiva dalla fede in Cristo risorto, vivo e operante, capace di moltiplicare le poche forze e le risorse disponibili, come un tempo moltiplicò i pani e i pesci per sfamare le folle”.

E ricordatevi sempre, conclude Francesco, quello che don Oreste vi ha insegnato: “Per stare in piedi, bisogna stare in ginocchio”.








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