2014-12-22 13:07:00

Feroci: Ripartire dalla preghiera per costruire una città dal volto umano


Una preghiera per ripartire e costruire una città dal volto umano, dove la dignità, la giustizia e la solidarietà diventino valori condivisi e praticati. E’ l’obiettivo della veglia di preghiera che si svolgerà questa sera a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore. L’iniziativa, è stata voluta dal cardinale vicario, Agostino Vallini, e dal Consiglio episcopale della diocesi dopo le gravi vicende di corruzione che hanno investito nei giorni scorsi la capitale. Marina Tomarro ha intervistato mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma:

R. – “Se il Signore non custodisce o costruisce la città, invano fatica il costruttore”. E allora, io credo che noi cristiani, davanti alle difficoltà che abbiamo visto purtroppo in questa nostra città, noi ci rivolgiamo al Signore per chiedere perdono e misericordia per i nostri sbagli: davanti alle difficoltà dei nostri fratelli, forse non siamo stati all’altezza. Quindi, il senso della preghiera è anzitutto una richiesta di perdono al Signore per la carenza del nostro impegno, ma poi anche perché il Signore ci dia la forza e lo spirito suo affinché possiamo essere veramente operatori di pace, di amore, di disponibilità e di servizio agli altri. Noi crediamo che nei poveri, negli ultimi, c’è presente il Signore: “Qualunque cosa farete al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatta a me!”. Questa certezza che il fratello povero ci appartiene, credo che sia fondamentale per noi credenti, per noi cristiani. Allora il vedere che proprio sulla pelle degli ultimi, dei poveri, qualcuno li abbia voluti utilizzare per i propri interessi ci ha veramente colpito. E poi credo che ci sia un altro aspetto: dovremmo chiedere al Signore la forza, perché il messaggio che da Roma parte verso il mondo intero è un messaggio molto negativo e destabilizzare. Noi vorremmo chiedere al Signore che abbia misericordia di noi, perché noi – noi romani – non abbiamo saputo mandare nel mondo il messaggio bello e grande della solidarietà e a Roma la solidarietà è molto, molto grande e ce ne è tanta! Noi vorremmo questa sera far sapere anche al mondo che c’è questa grande Chiesa di Roma che chiede al Signore l’aiuto per essere veramente fedele al suo mandato, di essere colei che presiede nella carità.

D. – In che modo, allora, è possibile restituire la fiducia nei romani verso una Roma che aiuta i poveri, che va incontro alla legalità e all’onestà?

R. – Innanzitutto, sottolineando che accanto a quello che è emerso di negativo c’è una realtà molto, molto positiva. Io, come direttore della Caritas, cammino a testa alta perché sono sicuro che intorno a me ho tantissime persone, operatori della Caritas e volontari che giorno e notte si impegnano con una ricchezza umana e spirituale molto, molto grande.

D. – Il cardinale Vallini parla anche di una “rinascita spirituale”: allora da che punto bisogna ripartire, secondo lei?

R. – Noi dobbiamo ripartire dal messaggio bello, ricco, profondo che ci ha dato Gesù e che ci hanno testimoniato nella storia tantissimi nostri fratelli. Basti vedere quello che è avvenuto qui a Roma, nella storia. Io ho davanti agli occhi quante persone veramente sono state di un esempio talmente grande e talmente forte… Noi adesso abbiamo riqualificato una casa famiglia per malati di Aids, perché ci sono stati dei laici che hanno messo a disposizione le loro sostanze. Noi stiamo riqualificando Via Marsala, dove ci sarà l’accoglienza, il dormitorio, la mensa, perché ci sono i privati, i laici che si sono messi a disposizione. Quindi, c’è una Chiesa che sta a servizio dei poveri e il povero è messo al centro dell’attenzione della Chiesa. Questa testimonianza mi sembra sia una testimonianza molto grande, molto bella e ci deve veramente rincuorare. C’è il bene! Il bene forse non si vede, forse dovremmo farlo vedere più, ma questo è la nostra forza.








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