2014-12-23 08:50:00

Preghiera card. Vallini per Roma: non rassegniamoci al male


“Di fronte alle tristi vicende a cui assistiamo in questi giorni e che fanno soffrire Roma, non possiamo rimanere indifferenti: ma dobbiamo ricordare che a pagarne le conseguenze maggiori sono soprattutto i poveri e gli emarginati”. Lo ha detto il vicario del Papa per Roma, il card. Agostino Vallini, nel corso della veglia di “Preghiera per Roma” che si è tenuta ieri sera nella Basilica di Santa Maria Maggiore. L’appuntamento - riferisce l'agenzia Sir - che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, arriva in un momento di particolare difficoltà per Roma, sconvolta dagli scandali e dalle inchieste di Mafia Capitale.

Ritorni sincerità e purezza
“La nostra città - ha detto al tal proposito il card. Vallini - appare oggi provata e afflitta, e sperimenta divisioni e diffidenze. Dobbiamo rinnovare quei vincoli di civiltà e di concordia che hanno reso questo posto un faro luminoso nella storia dell’intera umanità”. Il cardinale, citando le parole del profeta Isaia, ha invitato i romani a non avere paura della sofferenza, “anche se ormai - afferma - ha raggiunto vette inattese”.

Guardare agli ultimi ed ai poveri
“È necessario che sia al centro che nelle periferie la vita cristiana torni a una dimensione di sincerità e purezza”, ha affermato Vallini all’omelia, ricordando che “non si può incontrare il Signore solo nelle Chiese o nelle basiliche, ma facendo anche in modo che il nostro stile di vita sia diretto agli ultimi e ai più poveri”.
“Com’è possibile che in questa città, nata dal sangue dei martiri e dei santi, accadano fatti così terribili?  Com’è possibile che si sia perso il senso di appartenenza a una comunità in nome del denaro e del potere?”.

Corruzione: virus della società
Nel corso dell’omelia, il cardinale ha più volte condannato le recenti vicende che hanno scosso la Capitale, definendo la corruzione un vero e proprio “virus della società”.  
“Troppo spesso - ha detto Vallini - abbiamo assistito al dilagare della spregiudicatezza in cui i fini vengono confusi con i mezzi. Sembra che parole come giustizia, legalità, solidarietà e rispetto non abbiano più alcun valore”. 

Scegliere la cultura dell'incontro
A conclusione della preghiera, il cardinale ha poi invitato i romani ad evitare l’illegalità e a scegliere la cultura dell’incontro, “prendendo l’iniziativa per un dialogo costruttivo, che metta al centro le persone che soffrono”. “Per offrire un buon servizio alla nostra città - ha sottolineato il cardinale - è giusto che tutti quanti si adoperino per intraprendere un percorso di conversione che possa riportare nel cuore delle persone la parola del Signore”. (R.P.)








All the contents on this site are copyrighted ©.