2014-12-23 17:05:00

Renzi su L. Stabilità: crea lavoro. Itw a Furlan (Cisl)


Il premier Renzi questa mattina dal Presidente Napolitano per parlare dei Marò e illustrare le misure su lavoro e fisco domani all'esame del Consiglio dei ministri. Sulla legge di Stabilità Renzi afferma che “tutto è migliorabile, ma l'Italia cambia verso". Positivo il giudizio dell'economista Alberto Quadrio Curzio. In gran parte favorevole anche l'opinione del segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, esprime un giudizio in gran parte positivo. Eccola intervistata da Alessandro Guarasci

 

R. – Ci sono aspetti positivi.Penso ai 18 miliardi rivolti al lavoro: 10 miliardi, i famosi 80 euro sotto i 1.500 euro mensili di stipendio per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, e poi gli 8 miliardi della manovra sull’Irap, che irrobustisce sicuramente le imprese e quindi il lavoro. Poi vi sono cose che sono state corrette, giustamente: penso all’intervento che era previsto sui patronati, che attraverso le discussioni nelle Commissioni sia alla Camera che al Senato, è stato assolutamente ridotto. Vi sono però parti mancanti assolutamente da recuperare: l’allargamento degli 80 euro ai pensionati e alle pensionate; e il contratto dei lavoratori della scuola e del pubblico impiego, che da sei anni aspettano che lo Stato, in quanto datore di lavoro, riconosca il loro diritto al contratto.

D. – Ma, secondo lei, manca una azione di redistribuzione del carico fiscale anche attraverso una seria Spending Review?

R. – La Spending Review migliora la pubblica amministrazione e, dall’altra parte, può fornire davvero risorse significative sia per un fisco più equo, più a favore del lavoro, sia anche per avere risorse per la crescita.

D. – Sul Jobs Act oggi Renzi ha detto che non fa licenziare, anzi fa assumere. Lei è convinta di questo?

R. – Guardi, l’aspetto positivo è questo nuovo contratto a tutele crescenti che viene rivolto soprattutto ai nuovi assunti, ai giovani. E’ un contratto a tempo indeterminato, che noi però abbiamo chiesto annulli in sé le tante forme di precarietà che oggi sono presenti nel mercato del lavoro in modo particolare per le giovani e per i giovani. Ovviamente il nostro giudizio verrà espresso compiutamente quando avremo davanti il testo del decreto.

D. – E’ necessario, secondo lei, intervenire sugli aumenti degli indennizzi, anche per i licenziamenti economici?

R. – E’ evidente che proprio per le agevolazioni che sono previste per le nuove assunzioni deve essere molto più costoso per un'azienda licenziare, piuttosto che quello che invece prende proprio perché assume. Quindi è evidente che la congruità, anche delle parti economiche, è assolutamente rilevante. 








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