“La Pace è un dono celeste che non si può comperare, né importare, e nemmeno imporre con la forza; è un dono affidato agli uomini che devono meritarlo per poterlo realizzare”. A ribadirlo - riporta l'agenzia Sir - il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, che ieri, a Gerusalemme, ha celebrato la solennità di Maria Santissima Madre di Dio e la Giornata Mondiale della Pace.
Cristiani: segno di fraternità in Medio
Oriente
“Noi cristiani - ha detto - dobbiamo essere segno vivente di fraternità, soprattutto
qui nel cuore del Medio Oriente tormentato e ferito. Essere fratelli richiede da noi
una carità gratuita e una solidarietà senza confini. È quello che cerchiamo di vivere
verso i nostri fratelli rifugiati in Giordania, venuti dalla Siria e dall’Iraq”. Una
sfida, ha aggiunto Twal, “resa ancora più grande dal fatto che la nostra regione è
in preda agli estremismi religiosi. Questa Terra la cui vocazione è così alta, è lacerata
da politiche i cui problemi non sono quelli del nostro popolo”.
La Pace e la Giustizia hanno un nome: Gesù
Cristo
Da qui l’appello del patriarca alla preghiera. “In mezzo a tutti questi fatti di grande
violenza, soprattutto qui a Gerusalemme, Città Tre Volte Santa, non possiamo cedere
allo scoraggiamento, né lasciare l’ultima parola agli estremisti. Dobbiamo continuare
a credere alla Pace nonostante le ingiustizie che costituiscono la nostra dose di
sofferenze quotidiane. La Pace ha un nome: è Gesù Cristo. Anche la Giustizia ha un
nome: è Gesù Cristo”.
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