I vescovi maroniti, riunitisi ieri per il loro incontro mensile presieduto dal patriarca Bechara Boutros Rai presso la sede patriarcale di Bkerkè, hanno ancora una volta esortato i parlamentari a eleggere in tempi rapidi il nuovo Presidente della Repubblica libanese. L'inizio del nuovo anno – si legge nel comunicato diffuso alla fine della riunione e ripreso dall'agenzia Fides – deve rappresentare un tempo favorevole per "rinsaldare nuovi legami nazionali e lasciarsi alle spalle il tunnel buio in cui il Paese è sprofondato a causa della vacatio della carica presidenziale”.
Paralisi istituzionale espone il Libano a gravi pericoli
Dopo l'insuccesso di ben 17 sessioni parlamentari convocate per l'elezione presidenziale
e andate fallite per la mancanza di accordo tra i blocchi contrapposti che dominano
la scena politica del Paese, i vescovi maroniti ribadiscono che la paralisi istituzionale
sta esponendo il Libano a pericoli gravi – visti i conflitti che sconvolgono tutta
l'area mediorientale – e invitano i membri delle varie fazioni a "operare nello spirito
del superiore interesse nazionale".
I vescovi invocano un dialogo globale
L'Assemblea ha inoltre accolto con favore l'avvio di contatti, iniziati o annunciati,
tra leader e gruppi politici finora in contrasto, invitando nel contempo tutte le
forze a non limitarsi ad incontri bilaterali e ad aprirsi a un dialogo globale, che
abbia come punto di riferimento comune il Patto nazionale e la Costituzione. “Il Libano
- si legge nel comunicato finale dell'Assemblea episcopale maronita - non avrà un
futuro luminoso se rimane prigioniero degli assi regionali e interni, ostaggio di
interessi parziali o settari. Per questo serve trovare meccanismi che impediscano
di bloccare le elezioni presidenziali alla scadenza di ogni mandato, o di provocare
la paralisi delle altre istituzioni".
Sostegno all'esercito libanese
I vescovi maroniti hanno anche ribadito la propria vicinanza e il proprio sostegno
all'esercito libanese, invitando il governo a fare tutto il possibile per favorire
la liberazione dei soldati tenuti in ostaggio dai miliziani jihadisti di Jabhat al
Nusra. (R.P.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |