2015-01-13 11:23:00

Missionario in Sri Lanka: visita del Papa segno di speranza


Sull’importanza del messaggio di riconciliazione che Papa Francesco è venuto a portare in Sri Lanka, Alessandro De Carolis ha sentito il missionario oblato di Maria Immacolata originario dell’Isola asiatica, padre Shanil:

R. - Lo Sri Lanka è un Paese a maggioranza buddista, ma ci sono anche induisti, musulmani e poi ci siamo noi cristiani. Però noi viviamo molto in pace, non abbiamo avuto neanche una guerra di religione. I cattolici nel Paese vivono sempre insieme con i buddisti, gli induisti…

D. - Forse, il problema più che a livello religioso che, come dice lei, non c’è, non esiste, c’è invece a livello etnico tra i tamil e i cingalesi…

R. - Il problema che noi abbiamo avuto, il problema nazionale che ancora c’è non è un problema di razze, non è tra i popoli: questo era un problema tra il governo e un gruppo ribelle, che si chiama l’LTTE, le “Tigri”. Io sono d’accordo che la causa del problema era l’ingiustizia contro i Tamil che poi è diventata una guerra ma non è una guerra tra i tamil e i cingalesi, non è una inimicizia tra loro due. Questo per la comunità internazionale non è molto chiaro: cioè, i tamil vivono anche al Sud e i cingalesi sono molto accolti e anche durante la guerra potevano andare a Jaffna, se volevano. Il problema nazionale tra cingalesi e tamil ha creato questa inimicizia durante la guerra, però, adesso, dopo cinque anni di guerra, possiamo dire che abbiamo ricominciato a rivedere le nostre relazioni in modo molto positivo.

D. - Su questa novità di rapporti arriva Papa Francesco a benedire una ritrovata riconciliazione…

R. - Sì, veramente. Una cosa che a me personalmente piace molto è che lui andrà anche al Nord, a Madhu che è un santuario dedicato a Maria. Questo è un posto che anche durante la guerra è stato intriso di sofferenza. Francesco ha deciso di andare lì perché Madhu è un santuario dove sia i tamil che i cingalesi vanno insieme per pregare. Quindi, anche questa volta, quando il Papa andrà a Madhu, sono sicuro che non soltanto i tamil al Nord Est ma anche i cingalesi del Sud del Paese verranno a Madhu a pregare insieme con il Papa. Veramente, come lei ha detto, questa visita del Papa sarà un momento di riconciliazione tra la nostra gente.

D. – Papa Francesco, domani canonizzerà padre Giuseppe Vaz. Che cosa ha rappresentato per la Chiesa ma anche per il vostro Paese questa figura, questo Santo?

R.  – Per la riconciliazione dei cattolici tamil e i cattolici cingalesi, la figura di padre Giuseppe Vaz è molto importante perché lui è molto venerato, molto rispettato in Sri Lanka, è considerato l’“apostolo” dello Sri Lanka. Sia i tamil che i cingalesi aspettavano questa occasione da 300 anni e adesso è arrivato il momento della canonizzazione, quindi sarà un giorno molto felice in Sri Lanka.








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