2015-01-15 15:01:00

Catalogna, elezioni anticipate: si punta a indipendenza


Elezioni anticipate, il 27 settembre in Catalogna. Ad annunciarle Artur Mas, presidente della regione autonoma spagnola e leader del partito “Convergencia y Union”, dopo una riunione fiume con il leader del partito di opposizione “Esquerra Republicana”. Sul perché di queste elezioni anticipate, Elvira Ragosta ha intervistato il prof. Claudio Venza, docente di Storia della Spagna Contemporanea all’Università di Trieste:

R. – Ritengo che lo scopo sia di dare legittimità alle scelte politiche che sono state realizzate e che vanno ovviamente nella direzione di una maggiore autonomia, fino a giungere all’indipendenza.

D. – Cosa potrebbe cambiare nel governo della regione autonoma della Catalogna dopo queste elezioni?

R. – Ecco, questo è un po’ difficile da stabilire con una certa esattezza. L’orientamento dell’opinione pubblica, da quanto si può capire, è un orientamento, più o meno radicalmente prevalente, nel senso dell’indipendenza o quasi. Potrebbe essere che la Erc – la Esquerra Repubblicana de Catalunya – che adesso rappresenta la sinistra di questa sorta di governo di centrosinistra, in cui il centro è rappresentato dal presidente Mas, abbia una ricollocazione nel bilanciamento dei diversi pesi di queste due forze politiche. Però ci sono sempre delle incognite, e l’incognita può essere rappresentata da questa appendice catalana del movimento che nei sondaggi appare come primo: il Movimento di Podemos, che è un movimento popolare di sinistra abbastanza radicale.

D. – Dal punto di vista economico, la Spagna è un Paese già in crisi in un’Europa economicamente in crisi. Un eventuale futuro indipendente della Catalogna avrebbe effetti economici forti su tutta la Spagna?

R. – Delle conseguenze evidentemente le avrebbe: basti pensare alla possibilità di innalzare dei dazi, che è una caratteristica degli Stati, ieri e anche oggi, e quindi di dirigere l’economia, per esempio di praticare un’economia di tipo più autarchico, più autosufficiente e questo significherebbe, per esempio, indebolire gli arrivi di prodotti agricoli dal Sud della Spagna, che si fonda molto su questo tipo di economia. Perciò, conseguenze considerevoli possono esserci, secondo me; anche se non penso che si possa parlare di una situazione catastrofica. Certo che questo contesto di crisi ha portato anche ad una serie di misure di pressione molto forti sui ceti popolari: hanno ridotto le spese per la sanità, per le pensioni, hanno addirittura tagliato gli stipendi degli impiegati pubblici … insomma, hanno peggiorato le condizioni di vita e di lavoro di buona parte della popolazione. E questo - è un dato interessante – è avvenuto sia a livello spagnolo complessivo, sia anche a livello catalano: cioè, il governo di Mas che ha detto che vorrebbe essere indipendente da Madrid perché Madrid pesa negativamente dal punto di vista economico sulla situazione di Barcellona e di tutta la regione, però ha praticato lo stesso tipo di misure che si potrebbe definire semplicemente “antipopolari”.








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