Sgomento e preoccupazione: è quanto esprime il Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc) per gli attacchi del gruppo estremista Boko Haram in Nigeria che - secondo stime locali - hanno provocato la morte di oltre 2mila persone. E profonda indignazione viene ribadita davanti all’uso di bambini come bombe umane: atti che “non possono essere giustificati in alcun modo da convincimenti religiosi”, afferma il Wcc, che chiede poi al Governo nigeriano di rispondere efficacemente a questi feroci attacchi e di garantire la protezione di tutte le persone.
Delusione per scarsa attenzione mediatica alle vittime
Il Consiglio ecumenico delle Chiese, inoltre, si unisce
alla solidarietà internazionale con il popolo francese per le stragi di Parigi, ma
allo stesso tempo si dice “profondamente addolorati che i tragici eventi in Nigeria
non abbiano attirato altrettanta preoccupazione e solidarietà da parte della comunità
internazionale.
Aberrante usare i bambini come bombe umane
“La nuova strategia dei terroristi di Boko Haram di
usare bambine innocenti come bombe umane è aberrante e inimmaginabile”, gli fa eco
l’arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale nigeriana, mons. Ignatius
Ayau Kaigama, che ricorda quindi “il triste fenomeno dei bambini soldato in diverse
zone dell’Africa, che sono indottrinati con terrificanti metodologie di plagio al
fine di diventare macchine per uccidere”. Allo stesso tempo, l’arcivescovo esprime
soddisfazione per il fatto che alcuni leader religiosi della comunità musulmana stiano
prendendo le distanze da Boko Haram, condannando le loro azioni. Tuttavia, afferma,
“è necessario fare di più” e per questo auspica “una grande manifestazione di unità
nazionale, per dire no alla violenza e superare le divisioni politiche, etniche e
religiose, come quella svoltasi a Parigi”.
Comunità Sant’Egidio organizza preghiera per vittime
Intanto, questa sera alle 19.00, a Roma, nella Basilica
di Santa Maria in Trastevere, la Comunità di Sant’Egidio organizza un momento di preghiera
in memoria delle vittime della violenza e del terrorismo in Nigeria. A presiedere
l’evento sarà mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia.
“La preghiera di oggi – si legge in una nota - vedrà la partecipazione della comunità
nigeriana in Italia e del movimento Genti di Pace, che promuove l’integrazione nel
nostro Paese e in Europa”. Duplice l’obiettivo dell’iniziativa: “Ricordare che non
si può mai uccidere in nome di Dio” e “rilanciare una mobilitazione a tutti i livelli
perché si faccia il possibile per arrestare una tragedia che non sembra avere senza
fine”. (I.P.)
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