Sono circa 2mila i ragazzi attesi al Seminario minore di Huipulco, a Città del Messico, per la Giornata del giovane credente che la Chiesa messicana celebra il 7 febbraio. La giornata, informa il sito web della Conferenza episcopale locale, sarà scandita da momenti formativi e di riflessione su alcuni temi importanti per i ragazzi: famiglia, lavoro, giustizia, ma anche migrazioni, salvaguardia del Creato e vita spirituale.
Giornata in memoria di San Filippo di Gesù
La scelta del 7 febbraio non è casuale: quel giorno, infatti, la Chiesa celebra la
memoria di Filippo di Gesù, primo Santo messicano e il Patrono della gioventù del
Paese. Religioso francescano, nato da genitori spagnoli nel Messico, Filippo aveva
avuto una giovinezza molto inquieta: ammesso nell'Ordine Francescano, ne era uscito
per rientrarvi nuovamente a Manila. Giunto in Giappone, il 5 febbraio 1597 fu crocifisso
a Nagasaki insieme con altri martiri e fu il primo ad essere trafitto. Fu canonizzato
da Pio IX l'8 giugno 1862.
Nel 2016, Congresso eucaristico diocesano
La Giornata del giovane credente, giunta alla quarta edizione, farà anche da preludio
ad altri due importante appuntamenti: un corso di preparazione per i responsabili
dei gruppi giovanili cattolici, che la Chiesa locale ha intenzione di avviare la prossima
estate, ed il Congresso eucaristico diocesano, annunciato dal card. Norberto Rivera
Carrera, arcivescovo di Città del Messico, per il 2016.
Card. Rivera: senza giovani, futuro della Chiesa è ‘in bancarotta’
D’altronde, lo stesso porporato, nei giorni scorsi, durante una visita pastorale proprio
nella vicaria di San Filippo di Gesù, ha ribadito che “ogni comunità ha la responsabilità
di andare incontro alle nuove generazioni, perché il futuro della Chiesa abbia vita
e mostri il volto giovane di Cristo”. “Il futuro che ci aspetta se non rafforziamo
i ragazzi che desiderano conoscere Cristo – ha continuato il card. Rivera Carrera
– è quello della ‘bancarotta’ “. Di qui, l’auspicio del porporato perché la Chiesa
abbia nuove vocazioni ed affinché i giovani trovino, in parrocchia, “un ambiente propizio
all’incontro con Gesù”, lontano da prepotenze, ipocrisie e competizioni. (I.P.)
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