2015-01-19 14:10:00

Raid israeliano nel Golan. Uccisi sei miliziani Hezbollah


Torna a salire la tensione nel Golan siriano. Ieri missili israeliani hanno colpito un’unità di miliziani Hezbollah. Almeno sei i combattenti uccisi. Il movimento sciita libanese dal canto suo promette ritorsioni e condanne sono arrivate dall’Iran e dal movimento islamico palestinese di Hamas. Il servizio di Marco Guerra:

L’elicotteri israeliani da combattimento hanno colpito con due razzi un’unità Hezbollah in perlustrazione in prossimità di Kuneitra, capoluogo siriana del Golan. In linea d'aria a pochi chilometri dalle postazioni israeliane nelle alture occupate dal 1967. Tra le sei vittime accertate spicca Jihad Mughnyeh. E' il figlio di Imad Mughniyeh, storico comandante militare degli Hezbollah ucciso nel 2008 a Damasco in un’esplosione attribuita ad Israele. La carriera di Jihad Mughnyeh era seguita personalmente dal leader dell'organizzazione, Hassan Nasrallah. Significativa, ma ancora da confermare, appare anche la presenza fra le vittime di un miliziano delle Guardie rivoluzionarie iraniane. Un quadro che confermerebbe un’unità del blocco sciita impegnato in quelle aree a combattere le milizie jihadiste sunnite. In Israele, sull'episodio, c'è grande riserbo. La radio militare si limita a confermare che l'aviazione israeliana è entrata in azione per sventare un attacco. Intanto diversi esponenti di Hezbollah hanno promesso una risposta definita “inaspettata” e “dolorosa”, il ministro degli esteri iraniano ha parlato di atto terroristico e il movimento palestinese Hamas ha accusato lo stato ebraico di "scherzare con la sicurezza della regione''. Ma per un’analisi sentiamo la giornalista e storica del Medio Oriente Marcella Emiliani:

R. - Il punto è che Israele vuole tenere lontano dal Golan siriano, prospicente a quello annesso da Israele, formazioni come Al Nusra o altre brigate jihadiste. Lo scontro con Hezbollah del resto è uno scontro che vediamo riaccendersi periodicamente. Ormai Hezbollah è decisamente in prima linea nella difesa ad oltranza della Siria di Bashar al-Assad e insieme ad Hezbollah anche l’Iran, tant’è che tra il computo dei sei morti tra le file di Hezbollah libanese viene contato anche un pasdaran, cioè membro della Guardia della rivoluzione islamica iraniana. Diciamo che ormai, in questo tipo di guerra cronica a bassa intensità che si è stabilita tra Israele ed Hezbollah, oltre alla Siria - ma soprattutto oltre all’Iran - ovviamente sono coinvolte delle realtà che combattono a livello regionale. Quello che Israele non vuole è che tutto questo si trasformi in uno scontro aperto con i jihadisti che sono molto meno controllabili di quanto non lo siano gli effettivi di Hezbollah o dei pasdaran.

D. - Fonti di Hezbollah hanno giurato vendetta. Dobbiamo aspettarci un’impennata delle violenze tra Libano ed Israele o si tratta di episodi isolati che, come abbiamo detto, rientrano in una guerra a bassa intensità che va avanti da 30-40 anni?

R. - Certamente io la metterei nel conto di un’impennata della conflittualità a bassa intensità, però non sottovalutiamo un fatto: le azioni di Hezbollah si intensificano in genere quando Israele attraversa dei periodi particolarmente delicati, e indubbiamente questo lo è per due ragioni: prima di tutto, perché a marzo ci saranno le elezioni; tutte le volte che c’è stata una campagna elettorale in Israele abbiamo assistito ad offensive sia di Hezbollah a nord che di Hamas a sud. Secondo: il clima internazionale con tutto quello che è accaduto in Francia negli ultimi tempi, chiaramente non aiuta a mantenere stabile un quadro regionale.

D. - La presenza di miliziani sciiti libanesi nel Golan, l’interesse dell’Iran e tutto quello che sta avvenendo significa che il fronte siriano e quello libanese ormai sono un tutt’uno …

R. - Il quadro della situazione è estremamente fragile, mutevole. Per cui il tutto viene articolato e deciso soprattutto in base al tipo di sviluppi che si hanno sul terreno e a livello politico internazionale. In questo momento, possiamo dire che il quadro a livello sia regionale che internazionale è estremamente delicato e questo giustifica questa impennata di conflittualità sul fronte israeliano, siriano e con Hezbollah che ormai agisce a tutto campo su tutta la regione e chiaramente questo non può essere foriero di niente di buono.








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