2015-01-21 20:02:00

Ucraina: colloqui a Berlino. Poroschenko denuncia 9 mila soldati russi nel sud est


Resta caldo il fronte nel sud est dell’Ucraina, tra esercito governativo e ribelli filorussi. Il presidente Poroshenko denuncia la presenza di migliaia di soldati russi. E, si teme un nulla di fatto nei colloqui di pace in corso Berlino tra i ministri degli Esteri di Kiev e Mosca, con la mediazione dei colleghi francese e tedesco. Il servizio di Roberta Gisotti

Mosca punterebbe ad un immediato cessate il fuoco, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Lavrov, convinto che i negoziati a Berlino possano facilitare il dialogo diretto tra Kiev e le autoproclamate repubbliche russofone di Donetsk e Lugansk. La Russia vorrebbe infatti – ha aggiunto il capo della diplomazia di Mosca - risolvere il conflitto nell’est ucraino preservando l’integrità territoriale del Paese, definendo lo status delle regioni autonome e attuando una riforma costituzionale. Ha poi negato, Lavrov, la presenza di truppe russe in quelle regioni ma il presidente ucraino Poroshenko, presente al Forum economico di Davos, ha denunciato che oltre 9 mila soldati di Mosca e 500 carri armati avrebbero varcato i confini, anticipando il rientro dalla Svizzera perché il suo Paese sarebbe in “grave pericolo”. E, conferma di mezzi pesanti russi in movimento nell’est ucraino è arrivata dal segretario generale della Nato Stoltenberg.

E si continua a combattere nelle due repubbliche: nelle ultime 24 ore, 6 i morti e 24 i feriti, secondo Kiev;  più alto il bilancio dei separatisti: 11 morti e 38 feriti. Una tregua “sempre più fragile” che non lascia molte speranze nei colloqui di Berlino, secondo la cancelliera tedesca Merkel. Intanto la Croce Rossa internazionale, impedita a distribuire aiuti umanitari, ha lanciato un allarme per i civili coinvolti negli scontri.








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