“Come pellegrino - anche per conto della nostra Congregazione missionaria - chiedo a Maria la Sua protezione per l’opera di evangelizzazione nel mondo: Ella che generò Gesù, il Vangelo vivente, la Parola di Dio, e che accompagnò la Chiesa dal giorno della Pentecoste, sia ancora madre per tanti figli della Chiesa, in particolare nel Continente asiatico. Per questo motivo, oggi porto in dono tre rose d’argento, a perenne ricordo di questa richiesta”. Sono le parole dell’atto solenne pronunciato dal card. Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, durante la Messa che ha presieduto ieri pomeriggio, nel santuario mariano nazionale di La Vang, nuova tappa della sua visita pastorale in Vietnam.
L'apparizione della Vergine a un gruppo di cattolici perseguitati
Cuore pulsante della fede e della spiritualità mariana in Vietnam, il Santuario di
La Vang, a circa 60 km da Hue, è legato alle apparizioni della Vergine Maria nella
foresta vicino a Quang Tri, ad un gruppo di cattolici vietnamiti in fuga dalle persecuzioni,
che vi si erano rifugiati. La prima apparizione avvenne nel 1798, cui ne seguirono
molte altre. Nel 1886, terminate le persecuzioni, sul luogo sorse una modesta chiesetta
di legno, che divenne luogo di intensi pellegrinaggi. Bruciata successivamente dai
persecutori, la chiesa venne sostituita da una costruzione in muratura inaugurata
nel 1901 quando Nostra Signora di La Vang venne proclamata “Patrona dei cattolici
vietnamiti”. Per contenere il flusso sempre crescente dei devoti, furono costruite
in seguito parecchie cappelle e molte opere. Ma le varie costruzioni di La Vang vennero
abbattute completamente nel 1972, durante la guerra fra il Nord e il Sud. Solo dopo
la riunificazione del Paese (30 aprile 1975), i vescovi di tutto il Vietnam, radunati
ad Hanoi il 1° maggio 1980, rinnovarono solennemente il riconoscimento di La Vang
come “Centro mariano nazionale”. Oggi il santuario mariano è uno dei più noti e frequentati
non solo del Vietnam, ma di tutto il continente asiatico.
Gesù ci ha fatto dono di Maria sotto la croce
Nella sua omelia, il card. Filoni ha invitato i presenti a riandare ai piedi della
Croce, al duplice affidamento fatto da Gesù. “Questo significa che Gesù ha fatto dono
di Maria a noi – ha sottolineato -. Non se l’è portata via. Ecco perché, nel corso
di duemila anni, spesso Maria è apparsa tra noi… Voi sapete la bella storia dei primi
cristiani perseguitati che trovarono rifugio, incoraggiamento e protezione in questo
luogo. Vuol dire che Maria abita qui e con giusta decisione i vostri vescovi hanno
proclamato questo luogo Santuario nazionale mariano”. Il prefetto del dicastero missionario
ha quindi concluso invitando a ringraziare Maria per il suo “dono”, di essere presente
in questo luogo: “è oggi con noi, e a Lei rinnovo, insieme con voi, l’Atto di affidamento
per l’Evangelizzazione di questa terra e di tutto il Continente Asiatico”.
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