2015-01-24 10:45:00

Mons. Shomali: religioni si rispettano non si offendono


Card. Tauran: intensificare dialogo interreligioso promuovendo l’incontro
Due giorni di confronti a Sassari e Stintino, in Sardegna, su dialogo interreligioso, conflitti culturali, educazione giovanile, terrorismo e libertà di stampa al convegno “Dialogando, religioni ed identità culturali a confronto” svoltosi recentemente. Organizzato nei giorni scorsi dal comune di Stintino, dall’arcidiocesi di Sassari e dall’associazione culturale “Il Tempo della Memoria” nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della Prima Guerra mondiale, vi hanno preso parte esponenti di diverse religioni, studiosi e giornalisti e a concluderlo è stato un intervento di mons. William Shomali, vicario patriarcale latino per Gerusalemme e la Palestina.

Non prevalgano differenze, ma amicizia tra popoli
L’arcivescovo di Sassari, Paolo Atzei, ha definito l’incontro “nello spirito del Vaticano II”, mentre mons. Giancarlo Zichi, dell’Ufficio patrimonio culturale dell’arcidiocesi di Sassari, ha letto un messaggio inviato per l’occasione dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, che sottolinea l’importanza dell’incontro e la necessità di “intensificare il dialogo fra le varie religioni e il confronto con i non credenti, affinché non prevalgano mai le differenze che separano, ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti i popoli”.

Dialogo interreligioso necessita di conoscenza culturale
Nella prima giornata, il dibattito ha riguardato la risoluzione dei conflitti attraverso la cultura. Khaled Allam, docente di Sociologia del mondo musulmano all’Università di Trieste, ha approfondito il tema del terrorismo di matrice islamica. “Integrazione è molto più che un passaporto o un giuramento di fedeltà. Non sono più questioni politiche, ma  – ha detto Allam – culturali e anche affettive. Tra islam e cristianesimo ci sono problemi soprattutto di carattere culturale. Se cito Sant’Agostino da Ippona davanti a mio cugino che vive in Algeria, egli non sa di chi io stia parlando. Eppure, era un berbero nato nel suo Paese. Se nomino a un siciliano Ibn Hamdis, a meno che sia uno specialista, questo nome non gli dice niente. Eppure, è stato il più grande poeta medievale dell’isola. C’è un buco nero nella storia, nelle nostre storie”. Si è discusso inoltre del ruolo dei media nel dialogo interreligioso, mentre nella seconda giornata i relatori hanno parlato di promozione del dialogo, violenza e atti terroristici.

Mons. Shomali: Terra Santa, esempio di convivenza interreligiosa
Mons. Shomali, infine, ha ricordato come la Terra Santa sia, da quattordici secoli, un luogo di coesistenza tra musulmani e cristiani e menzionando i recenti avvenimenti drammatici di Parigi e le loro ripercussioni ha affermando che “in un mondo sempre più globalizzato” la libertà di espressione non può essere confusa con quella di offendere. “Con riferimento a quanto successo a Parigi, penso che, senza mai giustificare la violenza e l’omicidio, anche gli autori delle caricature abbiano sbagliato”, ha affermato mons. Shomali. Il presule ha aggiunto che il rispetto è fatto anche di piccoli dettagli della vita quotidiana come ad esempio non offrire cibi proibiti ai propri ospiti, oppure non fumare di fronte a un musulmano che osserva il Ramadan, e per questo ha rimarcato l’importanza della conoscenza delle diverse tradizioni religiose. Quanto alla Terra Santa, mons. Shomali l’ha descritta come “un’esperienza positiva di coesistenza, in uno spirito di fraternità, di amicizia e di aiuto reciproco”, basata sulla conoscenza vicendevole della cultura dell’altro. In Europa, al contrario, il problema dell’integrazione dei giovani musulmani, ha osservato, alimenta i fondamentalismi. (T.C.)








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