2015-01-25 14:43:00

Educare alla pace vuol dire insegnare ad amare il prossimo


E questa mattina i partecipanti alla “Carovana della pace” promossa dall’ Azione cattolica di Roma, che quest’anno aveva come slogan “La Pace è la Soluzione!”,  hanno invaso gioiosamente piazza san Pietro, per poter ascoltare le parole di Papa Francesco. Marina Tomarro ha raccolto alcuni commenti.

R. – Siamo qui questa mattina per manifestare che la pace inizia a costruirsi dai primi passi che compiono i ragazzi; e noi come educatori siamo contenti di averli accompagnati oggi, perché anche noi, giorno dopo giorno, ci adoperiamo con loro a costruire questo mondo di pace, che è un mondo che va costruito e dipende da noi.

D. – Cosa vuol dire per te portare la pace?

R. – Seguiamo l’esempio dei nostri educatori più grandi e soprattutto della Parola. Cerchiamo quindi di portare avanti quello che ci insegna Gesù e di trasmetterlo.

R. – Portare la pace significa amare il tuo prossimo. Questo ce lo insegna Gesù ed è un messaggio bellissimo.

R. – Vuol dire amare senza condizioni, senza pregiudizi e non smettere mai di essere felici.

R. - Parlare di pace è così facile, ma è così difficile viverla. Questa è la verità. Io, in modo particolare, penso che la pace inizi dentro di noi soprattutto. Quando uno riesce a vivere questa pace dentro di sé, sarà poi capace di portarla anche agli altri e spargerla nella realtà che viviamo. E’ come una corrente che alla fine contagia tutti quanti.

D. – Oggi si conclude anche la Settimana di Unità dei Cristiani. Il Papa ci invita alla preghiera per l’unità, ma in che modo rispondere a questa sua esortazione?

R. – Se noi cristiani per primi non viviamo questa unità, non saremo mai capaci di portarla agli altri. Quindi questo invito del Papa è molto bello ed è anche più bello sapere che noi cristiani siamo capaci di rispondere a questo invito, con le nostre preghiere.

E in Piazza San Pietro era presente anche il vescovo Mansueto Bianchi, assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica:

R. – La pace è la soluzione, perché evidentemente dove non c’è pace, c’è un problema e c’è il moltiplicarsi dei problemi. Questi giovani sono venuti a San Pietro stamattina per dire all’umanità che se non c’è pace, non c’è umanità, non c’è speranza, non c’è futuro. Allora accogliere la parola del Papa, farla risuonare nella vita e farla ramificare dentro le vicende della vita.

D. – Oggi è anche la conclusione della Settimana dell’Unità dei Cristiani. Il Papa ha detto che non c’è unità senza conversione, senza preghiera e senza santità di vita. Che cosa vuol dire?

R. – Vuol dire che la prima unità è una unità che nasce dal di dentro, nasce dallo spirito; è la forza dell’ecumenismo spirituale; un cuore forgiato dallo Spirito all’accoglienza dei fratelli, al riconoscimento delle diversità; è il cuore che precede, ma anche prepara l’ecumenismo dottrinale, l’ecumenismo istituzionale.

E la Carovana ha sostenuto con una raccolta fondi il progetto “Dai vita alla pace” per l’acquisto di pompe per l’acqua, chiamate “Volanta”, che saranno impiantate in Burkina Faso. Ascoltiamo la presidente dell’Azione Cattolica di Roma, Rosa Calabria:

R. – Stiamo cercando di raccogliere fondi per cercare di comprare delle pompe per questi bambini che sono in Burkina Faso e che poi, appunto, serviranno per trovare l’acqua. Lo facciamo con la vendita delle matite speciali, che sono carine, e poi i semi che andranno piantati e da cui nasceranno delle piante.








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