Un appello all’impegno collettivo e personale quello espresso dal card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, aprendo ieri pomeriggio a Roma il Consiglio Episcopale Permanente in programma fino a domani. La scelta del nuovo presidente della Repubblica italiana, la crisi, la minaccia del terrorismo di matrice islamica, nuove visioni della famiglia e della persona che vorrebbero imporsi in Occidente, chiamano in causa la Chiesa e i credenti per il bene di tutti. Il servizio di Adriana Masotti:
E’ dai prossimi appuntamenti ecclesiali che prende le mosse l’intervento del card. Bagnasco che, in apertura, non dimentica di ringraziare Papa Francesco per l’infaticabile impegno e di augurargli forza e luce per il suo ministero. Il primo tra gli impegni dei vescovi e di tutta la Chiesa è il Sinodo Ordinario del prossimo ottobre sulla famiglia. Bagnasco cita alcune parole forti del papa nelle Filippine in cui egli afferma la necessità di proteggere la famiglia perché “ogni minaccia alla famiglia è una minaccia alla società stessa”. Sempre a novembre ci sarà poi il Convegno ecclesiale di Firenze “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” in cui la Chiesa italiana affronterà la sfida antropologica in atto in Occidente. Di quale uomo si sta oggi parlando in Europa, si domanda il card. Bagnasco? Oggi la persona, anziché in relazione con gli altri, è “concepita come individuo sciolto da legami etici e sociali”. “Si dice famiglia, continua, ma si pensa a qualunque nucleo affettivo a prescindere dal matrimonio e dai due generi. Si parla dei figli come se fossero un diritto degli adulti, anziché un dono da accogliere. In Europa si vuole far dichiarare l’aborto come un diritto fondamentale. Si afferma la qualità della vita, ma la si concepisce come efficienza e produzione. Si discute sulla malattia e sulla morte come qualcosa che deve essere a nostra disposizione. Insomma, si ricerca la garanzia dei diritti individuali, ma si dimentica la serie dei corrispettivi doveri sociali. Per questo, conclude, l’impegno nella vita sociale è aspetto irrinunciabile della presenza dei cattolici nel nostro Paese.
Fondamentalismo islamico
Il porporato passa poi a esaminare la minaccia del
fondamentalismo islamico violento e si chiede il perché dell’attrattiva che esso esercita
anche su tanti occidentali. “Una ragione è che un certo islamismo fondamentalista
riempie il vuoto nichilista dell’Occidente. Quanto è accaduto recentemente a Parigi
ha suscitato giustamente l’indignazione del mondo ma, sottolinea il presidente della
CEI, “non abbiamo potuto non pensare anche alle migliaia di fratelli e sorelle perseguitati,
straziati e uccisi perché cristiani o per motivi etnici”. Anche l’affermazione del
diritto inalienabile alla libertà religiosa andrebbe proclamata pubblicamente specialmente dall’Occidente
che si fa paladino dei diritti umani. Le parole del Papa: sì alla libertà di espressione,
no alla libertà di offendere, è per il porporato, “un passo avanti per superare la
dittatura del pensiero unico”.
L'Italia
Guardando all’Italia Bagnasco esprime gratitudine
al Presidente Napolitano. “Preghiamo il Signore della storia, continua, perché il Parlamento,
riesca, in tempi brevi, ad esprimere la persona
che possa rappresentare con dignità riconosciuta e operosità provata la Nazione”. Per quanto riguarda la crisi economica che ancora perdura sottolinea che la questione
più urgente su tutte: il lavoro e l’occupazione. Ormai non basta richiamare ad uno
stile di vita più essenziale: la forbice tra ricchi e poveri si allarga pericolosamente
anche per la tenuta sociale. E’ il sistema Paese che deve ripartire e lavorare per
attirare investimenti produttivi che creino nuovo lavoro. Non basta neppure rincorrere
i debiti vendendo i gioielli di casa. Se però la politica ha determinanti responsabilità
per facilitare lo sviluppo e la creazione di lavoro, questa non è l’unica via per
perseguire il bene comune. La prima è per tutti: fare con onestà, sacrificio e competenza il proprio dovere di lavoratore e di
cittadino. Ed esorta: il Paese non deve cedere
alla sfiducia. Neppure davanti ai tanti cattivi esempi di malaffare e di corruzione
e conclude: “Alla disonestà dobbiamo reagire con una onestà più fiera, una professionalità
più convinta, una laboriosità più generosa. È questo il modo più costruttivo per reagire
al male: con un bene più grande”.
Colonizzazione ideologica
Ritorna infine sul concetto di “colonizzazione ideologica”
usato di recente dal Papa in riferimento alla famiglia. Colonizzazione è l’operazione
con cui gli imperi imponevano delle condizioni cercando di far perdere ai popoli la
loro identità e si chiede: non è quanto, in un certo modo, sta accadendo anche da
noi, ad esempio per quanto riguarda l’educazione a scuola che sul tema della diversità
sessuale tenta di imporre la teoria del gender? Si vuole colonizzare le menti dei bambini con una visione
antropologica distorta e senza l’esplicita autorizzazione dei genitori. Noi Vescovi,
assicura, su questo saremo sempre in prima linea a qualunque costo.
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