2015-01-26 14:00:00

Niger: Messe senza paramenti nelle chiese distrutte dai roghi


Teloni, sedie affittate, tavoli come altari: sono state allestite così ieri alcune chiese a Niamey, nel Niger, dove il 16 e 17 gennaio parrocchie cattoliche e protestanti e comunità religiose sono state prese di mira da alcuni manifestanti dopo le caricature pubblicate dal settimanale Charlie Hebdo e le stragi di Parigi. Nelle diverse chiese i parroci hanno celebrato l’eucaristia domenicale senza paramenti liturgici (andati perduti negli incendi) ed organizzandosi con l’aiuto dei fedeli. Una liturgia è stata concelebrata dall’arcivescovo Laurent Lompo e dall’arcivescovo emerito Michel Cartatéguy che hanno incoraggiato i fedeli ad alimentare la speranza, perché non si verifichino altre violenze ed atti vandalici.

Danni alle parrocchie di Niamey per oltre 2 milioni di euro
Durante la settimana scorsa, riferisce il portale www.eglisecatholiqueauniger.org, le comunità parrocchiali hanno ripulito le chiese e costatato i diversi danni provocati dai roghi: mura danneggiate, soffitti distrutti, suppellettili e banchi bruciati. E’ stato stimato che le perdite ammontano ad oltre 2 milioni di euro. Per ricostruire le parrocchie e rimediare ai danni alcuni fedeli hanno deciso di donare parte dei loro salari, c’è chi offrirà del materiale necessario alla ricostruzione o chi si metterà a disposizione per aiutare. Per l’arcivescovo di Niamey si dovrà ricostruire non solo quanto è stato distrutto ma anche cercare di coltivare la fraternità e il dialogo fra le religioni. Mons. Lompo e mons. Cartatéguy in questi giorni visiteranno tutte le parrocchie di Niamey per portare un messaggio di pace e perdono.

Preghiera davanti ad una statua incendiata della Madonna 
Giovedì scorso tutti i sacerdoti dell’arcidiocesi si sono ritrovati, per una cerimonia simbolica, davanti alla statua della Vergine Maria rovinata dalle fiamme ma non totalmente distrutta che si trovava nella parrocchia di Sant’Agostino. Si tratta di uno dei rari oggetti di pietà non consumati dagli incendi. Recuperata, la statua è stata portata a mons. Cartatéguy che l’ha definita il simbolo di tutte le statue delle chiese bruciate. Il presule ha chiesto a tutto il clero di offrire a Maria la sofferenza ma anche la speranza della comunità cristiana duramente provata ed ha poi invitato i parroci a depositare davanti la statua di Maria le ceneri di ogni chiesa data alle fiamme.

Rafforzare amicizia e fraternità con i musulmani
Il presule ha sollecitato anche al perdono e alla benevolenza verso i musulmani e ha esortato a non considerare vani gli sforzi per alimentare il dialogo con i musulmani. “Ciò che è successo non è frutto del dialogo – ha detto mons. Cartatéguy – ciò che è accaduto deve impegnarci a rinforzare i nostri legami d’amicizia e di fraternità con i musulmani”. (T.C.)








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