2015-01-27 13:30:00

Messaggio Quaresima. Cor Unum: carità volto della Chiesa


Il Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2015 è stato presentato oggi in Sala Stampa della Santa Sede. Sono intervenuti mons. Giampietro Dal Toso, segretario del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, mons. Segundo Tejado Muñoz, sotto-segretario del medesimo dicastero, Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis, e il portavoce vaticano padre Federico Lombardi. Il servizio di Giada Aquilino:

Nel Messaggio per la Quaresima 2015, Papa Francesco invita a “superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza”, vivendo i 40 giorni che conducono alla Pasqua “come un percorso di formazione del cuore”. Mons. Giampietro Dal Toso ha sottolineato il significato del tempo di Quaresima:

“La Quaresima è un tempo di cambiamento, di rinnovamento, esattamente per superare questa globalizzazione della indifferenza, entrare in una nuova fase di riconoscimento della differenza tra me e l’altro, tra uno stile di vita e un altro, tra me e Dio”.

Cristiani, "isole di misericordia"
Il Messaggio del Pontefice propone tre ambiti per superare l'indifferenza: la Chiesa, la comunità e il singolo. Per ogni persona, ha spiegato il segretario del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, è necessario un “cambiamento”, per conoscere Cristo e “diventare come Lui”:

“L’indifferenza nasce proprio da un atteggiamento di vita per cui l’alterità non fa la differenza e, dunque, la persona si chiude in se stessa. E anche la fede può diventare strumentale a questa ricerca di sé. E il percorso, quindi, della Quaresima è per andare oltre, uscire da sé, vivere la fede guardando a Cristo e, in Cristo, trovare il Padre e dei fratelli”.

Le comunità cristiane sono chiamate ad essere - ha aggiunto il presule - “isole di misericordia”, dove “uno vive per l’altro”. La Chiesa, come “corpo vivente di coloro che credono in Cristo”, “si deve rinnovare”, “cambia, cresce, si sviluppa”, perché - ha proseguito - “le membra si prendono cura le une delle altre, anzi vivono una grazie all’altra”.

Francesco in aiuto del mondo
In questo quadro, “Cor Unum” si è sempre fatto strumento della vicinanza del Papa agli ultimi. Come nel caso di Haiti, colpita dal terribile terremoto del gennaio 2010: mons. Dal Toso ha ricordato i 21,5 milioni di dollari spesi dalla Chiesa cattolica per progetti di ricostruzione; lì è nata anche una scuola, da poco inaugurata. O della crisi umanitaria in Medio Oriente, in particolare in Siria e in Iraq, dove a farne le spese sono le minoranze più deboli come quella cristiana, “diventate di nuovo le carte con cui giocano i potenti”. O ancora in Asia, recentemente visitata dal Papa: nelle Filippine colpite dal tifone Yolanda, “Cor Unum” ha costruito a Tacloban un grande centro di assistenza a giovani e anziani, costato un milione di dollari. Ma non sono le cifre che ‘fanno’ la carità, ha spiegato mons. Segundo Tejado Muñoz:

“La carità è anche e soprattutto questa parte ‘inquantificabile’ che è il lavoro delle persone volontarie, il lavoro della gente che dà la vita personalmente: è la carità di ciascuno di noi, alla quale il Papa ci chiama seriamente a conversione in questo Messaggio di Quaresima. Quella è la carità! Quella istituzionale è la punta dell’iceberg - penso - di ciò che veramente si fa e si è fatto nelle Filippine così come in tutte le parti dove succede una disgrazia e dove la nostra fede ci chiama a metterci al servizio, ad aiutare, a stare lì con chi ha bisogno”.

L'azione di Caritas Internationalis
In questo quadro, ha detto Michel Roy, la globalizzazione dell’indifferenza va superata ascoltando “il grido di coloro che soffrono ogni forma di povertà, di esclusione e di oppressione”. È quello che fa Caritas Internationalis, con le sue 164 organizzazioni che operano in 200 Paesi e territori e con i suoi due milioni di ‘attori’ nel mondo:

“Si tratta di opporre alla globalizzazione dell’indifferenza la globalizzazione della solidarietà. In questo senso occorre ascoltare, come ci invita il Papa all’inizio del Messaggio, i profeti dei nostri tempi, nella Chiesa e nella società: soprattutto i poveri stessi come profeti. Dice il Papa: “I poveri sono un dono per la Chiesa e per l’umanità”. Quindi essere prossimi ai poveri e, come profeti, a coloro che agiscono accanto a loro per sfidare e contestare il dominio del denaro. Questo è molto importante oggi. Anche la distruzione dell’ambiente è molto importante; lo sfruttamento delle risorse dei Paesi più poveri; il traffico degli esseri umani; il commercio delle armi e così via”.

La carità apre molte porte
Rispondendo alle domande dei giornalisti, che lo sollecitavano a proposito di una eventuale revisione degli organismi caritativi della Chiesa nell’ambito del progetto di riforma della Curia romana, mons. Dal Toso ha sottolineato che si tratta di competenze che comunque “non vanno perse”:

“Il mondo della carità in genere è una enorme chance per la Chiesa. Questo possiamo dirlo per tutte le parti del pianeta: la carità apre molte porte. E’ una grande carta di presentazione della Chiesa e quindi avrà sicuramente anche la sua considerazione nella revisione delle strutture della Curia. E direi ancora di più, se posso permettermi: posso immaginarmi che anche una eventuale revisione, una eventuale ristrutturazione, serva esattamente per rendere più incisivo questo grande mondo della carità, per rendere più forte questa presenza della Chiesa in mezzo al mondo, per la promozione dell’uomo”.








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