2015-01-27 11:38:00

Vescovi delle Filippine: violenza a Mindanao non fermi processo di pace


Ferma condanna dei vescovi filippini per l’uccisione di 43 poliziotti caduti in uno scontro a fuoco con le milizie del Milf (Moro Islamic Liberation Front) e del Biff (Bangsamoro Islamic Freedom Fighters). Lo scontro è avvenuto il 25 gennaio a Mamasapano, nella provincia di Maguindanao, situata nella Regione autonoma del Mindanao Musulmano. I poliziotti avevano fatto irruzione in un villaggio, alla ricerca di due sospetti estremisti islamici. Tuttavia, essi non avrebbero chiesto l'autorizzazione alle milizie del Milf, che controllano la zona come prevede l'accordo di pace. Da qui la risposta dei miliziani, che ha portato all'agguato e alle decine di morti.

Chiesta resta impegnata nel processo di pace a Mindanao
In una nota la Conferenza episcopale (Cbcp) oltre a condannare “l’atto di violenza contro la vita umana” conferma il deciso sostegno della Chiesa alla pace e ai colloqui in corso fra Governo e milizie ribelli. Il presidente dei vescovi, mons. Socrates B. Villegas, avverte che la Chiesa "non può certo schierarsi con quanti invocano l'interruzione dei colloqui di pace". Secondo il vescovo di Lingayen-Dagupan "la triste vicenda" di questi giorni "mostra la necessità e l'urgenza di una soluzione che non sia affrettata, ma inclusiva, basata su principi giusti per tutti". La Cbcp esprime quindi vicinanza alle famiglie dei poliziotti, “vittime di una violenza senza senso a Mindanao", una terra peraltro "già stanca di guerre ".

Per i ribelli l’incidente non fermerà il processo di pace a Mindanao
Commentando l'incidente il ministro filippino degli Interni Manuel Roxas – riferisce l’agenzia Asianews che la vicenda "potrebbe influire" sui colloqui di pace, ma "siamo speranzosi e fiduciosi" che il lavoro di anni non vada perduto. Secondo Mohagher Iqbal, capo del comitato di pace dei gruppi ribelli, si è trattato di un episodio di "legittima difesa". Tuttavia, ha assicurato che questo singolo episodio di violenza non non rimetterà in discussione la pace a cui aspirano tutte le parti. Sulla stessa linea il vice capo dei ribelli, Ghazali Jaafar, che ha dichiarato che la pace “è la sola soluzione possibile al conflitto". (L.Z.)








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