2015-01-30 16:00:00

"Sì alla famiglia" propone testo unico su unioni civili


Mentre l’assemblea capitolina, presieduta da Marino, ha dato il via libera all’istituzione del registro delle unioni civili, a livello nazionale prosegue il lavoro in Commissione Giustizia del Senato sul ddl Cirinnà in materia. Secondo le associazioni cattoliche il testo equipara le unioni civili al matrimonio aprendo la strada alle adozioni gay. In questo contesto il comitato “Sì alla famiglia” lancia un testo unico che non introduce nuove norme, ma offre un elenco di diritti che già spettano ai conviventi, ma di cui spesso si ignora l’esistenza. Lo spiega il presidente Massimo Introvigne al microfono di Paolo Ondarza :

Vogliono introdurre "matrimonio omosessuale" con adozioni
R. – In questo momento in Parlamento ci sono due alternative, per rispondere anche alle sollecitazioni della Corte Costituzionale su questa tematica. Ci sono proposte che vogliono introdurre qualcosa che si chiama ‘matrimonio omosessuale’, con pieno accesso alle adozioni, e c’è il disegno di legge Cirinnà, che vuole introdurre qualcosa che si chiama ‘unioni civili’, con una porta aperta alle adozioni. E, come diciamo non noi, ma l’onorevole Scalfarotto, sottosegretario, che si spende molto per questa materia, non si tratta di una cosa diversa dal matrimonio - lo ha detto lui in un’intervista a Repubblica – ma è la stessa cosa sotto un altro nome.

Pochi sanno che esistono già 33 diritti per i conviventi
D. – E voi come “Sì alla famiglia” che cosa proponete?

R. – “Sì alla famiglia” ha pensato, con un lavoro in cui sono stati coinvolti giuristi, magistrati e anche alcuni amici parlamentari - che poi presenteranno speriamo con una base ampia e trasversale – non ad una legge nuova ma ad un testo unico, che per definizione di testo unico è una ricognizione, una collazione dei diritti che i conviventi tutti - sia dello stesso sesso sia anche un uomo e una donna che convivono - già hanno nel diritto in vigore. Forse molti non conoscono questi diritti che ci sono già, ma sono 33, un elenco abbastanza impressionante, e sono i diritti che riguardano la visita in ospedale, la decisione su operazioni che mettono a rischio la vita, l’accesso alle cartelle cliniche, che riguardano la visita in carcere, che riguardano il risarcimento del danno. Perfino le misure e i risarcimenti in materia di usura, di mafia e di terrorismo, già nella legge in vigore si estendono alla protezione e al risarcimento del convivente, anche dello stesso sesso.

D. – Eppure chi chiede una legge  ad hoc in materia sostiene che ciò che lei ha appena elencato manca per le unioni civili?

R. – Assolutamente sì e anche naturalmente nei confronti di una certa parte dell’opinione pubblica, specie cattolica, si dice che ci sono due proposte: c’è il matrimonio omosessuale e ci sono le unioni civili: “pigliatevi le unioni civili, che almeno non sono il matrimonio”. Ecco, da adesso le proposte sono tre: c’è il matrimonio omosessuale e ci sono le unioni civili o, come dice l’onorevole Scalfarotto, il matrimonio sotto altro nome, e poi c’è un testo unico che, senza nulla innovare, quindi senza in nessun modo favorire, organizzare, promuovere le convivenze, però è un testo che elenca, mette in ordine, fa chiarezza – come dice la Corte Costituzionale – su tutti quei complessi diritti  - sono 33 – elencati dal testo, che il nostro ordinamento già riconosce alle persone che vivono una convivenza.

Sistema pensionistico potrebbe crollare
D. – Poi c’è la questione della reversibilità della pensione: chi chiede un riconoscimento delle unioni civili sostiene che questo è un punto mancante nell’attuale quadro legislativo…

R. – E’ qualcosa che è tipico del matrimonio, quindi è un primo segnale nei confronti di una totale equiparazione delle convivenze anche omosessuali, anzi solo omosessuali, nel progetto Cirinnà, al matrimonio. Ma a parte questo aspetto simbolico, molte voci ci hanno ricordato che ci sono anche problemi pratici. Già oggi lo Stato non ce la fa a pagare tutte le pensioni, se si aggiungessero anche queste il sistema pensionistico potrebbe veramente crollare.

Abbiamo culruta dei diritti ma non dei doveri
D. – Parlando di altre forme di matrimoni o unioni civili, spesso si dimentica che a diritti devono corrispondere doveri. Così accade nel matrimonio, riconosciuto dalla Costituzione…

R. – Senza dubbio. Oggi abbiamo una cultura dei diritti - lo ripete spesso Papa Francesco - e non abbiamo una cultura dei doveri. Nella nostra idea di raccogliere le norme esistenti in un testo unico, noi facciamo vedere che queste norme mostrano come da ogni convivenza derivino diritti e doveri. Di questi doveri nei testi legislativi non è che ci sia tanta traccia.








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