2015-02-02 11:25:00

Papa a vescovi lituani: difendete famiglia da ideologie che la destabilizzano


Impegnatevi a promuovere la famiglia, contrastando l’influsso di ideologie che vogliono destabilizzarla. E’ l’esortazione di Papa Francesco nel discorso consegnato ai vescovi della Lituania, ricevuti in occasione della visita "ad Limina". Il Pontefice ha rammentato l’eroicità dei presuli lituani durante gli anni bui del regime comunista ed ha messo in guardia da nuove insidie come secolarismo e relativismo. Ancora, Francesco ha esortato l’episcopato del Paese baltico a formare dei laici convinti che diano un valido apporto nella società civile. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Dalla persecuzione comunista alle insidie del secolarismo
Grazie per l’“eroicità” con la quale avete “attraversato il triste periodo della persecuzione”. Il discorso di Papa Francesco esordisce evidenziando il grande ruolo che i vescovi della Lituania hanno avuto in difesa della libertà negli anni di regime comunista. Quindi, osserva che, se per lungo tempo, la Chiesa lituana “è stata oppressa da regimi fondati su ideologie contrarie alla dignità e alla libertà umana”, oggi deve confrontarsi con altre “insidie” quali il “secolarismo e il relativismo”. Correnti che, avverte, vanno affrontate in due modi: con un “annuncio instancabile del Vangelo e dei valori cristiani” e con “un dialogo costruttivo con tutti, anche con coloro che non appartengono alla Chiesa o sono lontani dall’esperienza religiosa”. Per questo, esorta, “le comunità cristiane siano sempre luoghi di accoglienza, di confronto aperto e costruttivo”.

Ideologie che vogliono destabilizzare famiglia
Il Papa rivolge, dunque, il pensiero al grande tema della famiglia e alle “sfide che è chiamata ad affrontare nel nostro tempo”. Francesco incoraggia i vescovi a “curare la pastorale familiare così che i coniugi sentano la vicinanza della comunità cristiana”. E annota che anche la Lituania, ora a pieno titolo nell’Unione Europea, è esposta “all’influsso di ideologie che vorrebbero introdurre elementi di destabilizzazione delle famiglie, frutto di un mal compreso senso di libertà personale”. Le secolari tradizioni lituane, soggiunge, “vi aiuteranno a rispondere” a tali sfide “secondo la ragione e secondo la fede”.

Formazione di laici convinti
Altro passaggio significativo del discorso è dedicato alla formazione di “laici convinti” che, evidenzia il Papa, “sappiano prendersi responsabilità all’interno della comunità ecclesiale e dare un valido apporto cristiano nella società civile”. I laici, ribadisce, vanno incoraggiati ad “essere presenti, con la forza di una fede adulta, in ambito civile, culturale, politico e sociale”. Il Pontefice non manca poi di chiedere ai vescovi una particolare attenzione per i seminaristi, i sacerdoti, le persone consacrate e richiama l’importanza dell’ “educazione alla povertà evangelica e alla gestione dei beni materiali secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa”. Infine un pensiero ai poveri giacché - nonostante lo sviluppo economico - in Lituania ci sono “tanti bisognosi, disoccupati, malati, abbandonati”. Siate loro vicini, è l’esortazione di Francesco, non dimenticando quanti, “soprattutto tra i giovani” lasciano il Paese “e cercano di trovare una nuova strada all’estero”.

Dopo l'incontro con il Papa, Jan Walenty Malinowski ha sentito mons. Lionginas Virbalas, vescovo di Panevėžys:

R. – Siamo stati in visita "ad Limina": eravamo 11-10 vescovi e il cardinale. Abbiamo portato l’esperienza della nostra vita e della vita della Chiesa lituana, che è composta da sette diocesi. Abbiamo anche raccontato l’esperienza della tanta sofferenza ai tempi della persecuzione ateistica, ai tempi sovietici, ma adesso anche l’esperienza della vita in libertà, della vita delle parrocchie e dell’inserimento nelle scuole. Abbiamo chiesto anche l’aiuto e il parere del Papa su come andare avanti. Lui ci ha incoraggiato e ha incoraggiato specialmente i vescovi, perché siano veramente padri di tutti, ma soprattutto per i sacerdoti. Ha anche condiviso la sua esperienza argentina: quando i sacerdoti non sono abbastanza, prendono parte attivamente nella pastorale i laici, le suore, le religiose. Anche in Lituania molti sacerdoti si occupano di 2-3 parrocchie e questa necessità è sempre più urgente anche per noi: che i laici sempre di più assumano responsabilità in modo attivo e partecipino alla vita della Chiesa.








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