2015-02-02 10:56:00

Giappone. Direttorio vescovi su come si riceve l'Eucaristia


Direttorio dei vescovi giapponesi sul Sacramento dell’Eucaristia
“Insegnare il significato dell’Eucaristia e come Essa debba essere ricevuta”: è questo l’obiettivo con cui la Conferenza episcopale giapponese (Cbjc) ha pubblicato un “Direttorio riguardante la distribuzione e la ricezione della Santa Comunione durante la Messa”. “Lo scopo di tale documento – scrivono i presuli – è di rendere chiaro il significato dell’Eucaristia e di assicurarsi che la fede ed il rispetto nei confronti di questo Sacramento siano dimostrati nel corso delle celebrazioni, così che i fedeli possano ricevere il Corpo ed il Sangue di Cristo senza ansia e confusione”.

I fedeli mantengano una postura comune, segno di unità
Il lungo documento, suddiviso in 25 punti, dà alcune direttive generali: l’Eucaristia si riceve stando in piedi, “in una postura comune per tutti i fedeli che sia segno di unità tra tutti i partecipanti alla Messa”; i fedeli vengono invitati a formare una processione per accostarsi all’altare e si ricorda che l’ostia si può ricevere nelle mani, senza che “i fedeli la prendano direttamente dal sacerdote con le loro dita”. La persona che, invece, vuole ricevere l’Eucaristia sulla lingua si dovrà accostare al sacerdote con le mani giunte; in questo caso, sottolinea la Chiesa di Tokyo, è opportuno pensare all’uso di una patena da porre sotto al mento del fedele, “per evitare il pericolo che l’ostia consacrata cada in terra”.

Possibilità di ministri straordinari per la distribuzione dell’Eucaristia
I vescovi sottolineano, poi, che i diaconi possono assistere i vescovi e i sacerdoti nella distribuzione del Sacramento e che “quando il numero dei comunicandi è molto alto o il celebrante non può provvedere alla distribuzione dell’Eucaristia a causa di malattia o di età avanzata, possono essere chiamati ad assisterlo dei ministri straordinari”. Infine, per quanto riguarda la distribuzione della Comunione sotto entrambe le specie di pane e di vino, i presuli sottolineano che “spetta al giudizio e alla responsabilità del sacerdote celebrante decidere quanto distribuire tale tipo di Eucaristia ai fedeli che partecipano alla Messa”. (I.P.)








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