2015-02-02 09:30:00

Il Papa a Sarajevo. Il nunzio: visita molto attesa


Grande attenzione da parte della popolazione locale e della stampa all'annuncio della visita del Papa a Sarajevo il prossimo 6 giugno. Questa mattina nella capitale della Bosnia ed Erzegovina la conferenza stampa tenuta dall'arcivescovo di Sarajevo, il card. Vinko Puljić, e dal nunzio apostolico nel Paese mons. Luigi Pezzuto. "La scelta di Sarajevo - ha detto mons. Pezzuto - conferma la sensibilità di Papa Francesco per i poveri, una sensibilità originaria di un Pontefice venuto dall'America Latina". Ascoltiamo il presule al microfono di Paolo Ondarza:

R. – Certamente (l’annuncio della visita) è stato accolto molto bene. Già abbiamo avuto delle reazioni…Siccome questa visita si attendeva già da tempo, siamo sicuri che farà molto bene e non solo ai cattolici. E lei sa che Sarajevo è un po’ un crocevia non solo culturale, ma anche sul piano religioso: differenti confessioni cristiane, differenti religioni. Il massimo leader musulmano locale mi diceva: “Dica al Papa che venga: farà il bene di tutti gli abitanti della Bosnia ed Erzegovina, anche se la visita praticamente sarà solo a Sarajevo per ragioni di tempo. A tutti i livelli, questa visita, è molto attesa. Posso dirlo già fin d’ora.

D. – Lei ricordava l’aspetto di Sarajevo come crocevia di culture e religioni: dunque la visita ha un particolare significato in questo momento storico…

R. – Lo ha detto anche il Papa: è importante per la pace. Il processo di pace – è chiaro, come in ogni Paese - è in atto, ma non è mai completo. E poi c’è anche la questione del dialogo religioso, interreligioso e poi il dialogo ecumenico. Quindi è chiaro che questo viaggio a Sarajevo ha un significato molto, molto elevato: direi altissimo.

D. – Il Papa, ancora una volta, dimostra la sua attenzione e il suo desiderio di incontrare la Chiesa e le Chiese di tutto il mondo…

R. – Certo! Direi proprio di sì. E l’attenzione del Papa è – come lui dice sempre – alle periferie.

D. – Una periferia, questa, che quali altre caratteristiche ha?

R. – E’ chiaro. Ci sono, per esempio, le vittime della guerra: non dobbiamo dimenticare che la guerra è terminata meno di 20 anni fa. Quindi ci sono vittime a tutti i livelli: a livello fisico, a livello psichico, a livello anche di povertà… La visita si inserisce nello stile di Papa Francesco, che va incontro alle necessità.

D. – Il Papa ha chiesto preghiere. Quale il suo auspicio per questa visita?

R. – L’auspicio è quello stesso che ha espresso il Papa: dobbiamo pregare molto, affinché veramente la visita porti tanti frutti sia per la Chiesa locale, la Chiesa cattolica, ma anche a livello di tutte le fasce di questa società - quindi a livello culturale, a livello religioso - in modo che veramente si possa andare verso un clima, una situazione di pace e di convivenza. E’ già cominciato questo processo, però deve maturare e deve essere portato a compimento.








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