2015-02-03 15:11:00

Assisi, 35 anni di Orientamento Giovani. La chiave: ascoltare


Il Servizio Orientamento Giovani dei Frati Minori di Assisi sta celebrando in questo periodo il suo 35.mo anniversario di servizio. Ormai, più generazioni di ragazzi sono state ascoltate, accolte e accompagnate nel loro percorso di vita dai Francescani, come nel caso di padre Francesco Piloni, che a Corinna Spirito descrive quali sono le chiavi del successo di questo progetto:

R. – Il fatto di avere la capacità di ascoltare la fame dei giovani in questi anni. Fame che non è più chiaramente come un tempo quella di pane, ma è fame soprattutto di conoscenza ma ancora di più di orientamento. E già avere individuato il nome “Servizio Orientamento Giovani” è stato la capacità di dire ai giovani che Dio ha un progetto su di loro. E questo dà un orientamento alla vita delle persone dei giovani e li rende capaci di non essere, così, di passaggio, una casualità in questo mondo, ma di essere ognuno pezzi unici capaci di dare qualcosa a questo mondo.

D. – Chi sono questi ragazzi e da dove vengono per seguire i vostri corsi e le attività?

R.  – Sono giovani che vengono da tutte le parti di Italia, in quanto Assisi, San Francesco – ma tanto anche la Porziuncola, San Damiano – sono luoghi che richiamano l’amicizia a Francesco di Assisi. La grazia di un giovane che è capace dopo 800 anni ancora di parlare ai cuori, alle menti, alla volontà dei giovani di oggi. Sono giovani che vengono da tutte le parti di Italia e notiamo sempre di più le richieste che ci arrivano, anche giovani che vivono all’estero, non italiani. Di recente siamo stati al corso “Zero” in Inghilterra, a Londra. Sono giovani che hanno la stessa fame di conoscenza e di orientamento di quelli italiani. Quindi, direi che il cuore e la mente del giovane di oggi sono universali.

D. – Quali sono le attività e i corsi che proponete?

R. – Si distinguono essenzialmente in 4 livelli. Il primo livello siamo noi che ci spostiamo con attività di primo annuncio e di evangelizzazione nei luoghi dove i giovani si incontrano, si ritrovano – quindi le università, le scuole superiori, per strada, nelle piazze nei pub, nelle discoteche… Incontriamo quei giovani che non verranno mai nei nostri luoghi. Poi, c’è un secondo livello che sono le iniziative “zero”, cioè chi si è allontanato dalla fede, da un’esperienza di Chiesa, e sceglie di porsi di nuovo la domande giuste per arrivare alle risposte vere. Quindi, c’è il corso “Zero”, le iniziative del capodanno che abbiamo fatto – erano 1600 giovani – il "Francescout", la Marcia francescana… Poi, c’è un terzo livello e sono le iniziative legate all’annuncio vocazionale: la scelta di rispondere a questo progetto di Dio domandandosi come spendersi, come consumarsi, come amare meglio in questo mondo. Allora, c’è il corso vocazionale e il corso “Fondamenti biblici dell’amore”, un corso per fidanzati. E poi c’è un quarto livello. Una volta che la persona intuisce la dimensione sua vocazionale a un tipo di consacrazione, ci sono i “master”, cioè gli approfondimenti di quell’intuizione, offrendo percorsi di discernimento vocazionale specifico.

D. – Com’è possibile avvicinare i giovani ai valori cristiani in una società che propone valori lontani da quelli di Gesù?

R. – Io credo sempre che la carta vincente – e Papa Francesco un po’ ci aiuta in questo, già aveva iniziato benissimo Paolo VI e Giovanni Paolo II e Papa Benedetto – la carta vincente è l’incontro faccia a faccia. Per noi, è sempre preziosissimo questo: andare a cercare questi giovani, incontrarli, quindi il contatto diretto, indubbiamente, e più che già arrivare a parlare loro dei valori, offrire loro la possibilità di questo nostro Dio che è "incontrabile". E gli angeli che Dio manda per quei giovani oggi sono i frati, le suore o altri giovani che portiamo con noi nell’evangelizzazione, che avvicinano i ragazzi a quei valori che loro anno dentro solo che sono stati non ascoltati. Senza andare da loro con risposte prefabbricate, perché capiscono subito se la persona che li sta incontrando ha già una teoria su di loro. Vogliono essere accolti e ascoltati. E poi arriveremo insieme ad ascoltare i valori che si portano dentro.








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