2015-02-04 11:43:00

Chiese Africa centrale: incontro su famiglie e rifugiati


La difesa della famiglia, l’accoglienza dei rifugiati e la promozione della pace: su queste tre sfide si è concentrata la riunione del Comitato permanente dell’Aceac (Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa centrale, comprendente Repubblica democratica del Congo, Rwanda e Burundi), svoltasi recentemente a Kigali, in Rwanda. Nel messaggio conclusivo dei lavori, rilasciati dalle tre Chiese rappresentate, i presuli hanno ribadito la necessità di “testimoniare il Vangelo vivendo la fede in Cristo e condividendo i valori cristiani, tanto richiesti nella Regione”.

La Chiesa sia “sale della terra”
In particolare, il vescovo burundese Joachin Ntahondereye, primo vice-presidente dell’Aceac, ha sottolineato l’importanza, per la Chiesa, di essere “oggi più che mai, sale della terra”, poiché il contesto politico, soprattutto in Burundi, è molto agitato a causa dei preparativi per le elezioni generali, previste nel corso di quest’anno. “Ci sono quelli che vogliono restare al potere – ha detto mons. Ntahondereye – e quelli che cercano di ricorrere ad ogni mezzo, incluso l’omicidio, pur di raggiungere il loro obiettivo”. Di qui, la richiesta di pregare per questo contesto “teso e tumultuoso”.

Campagna per la pace nella regione dei Grandi Laghi
Dal suo canto, il vescovo ruandese mons. Smaragde Mbonyintege, presidente dell’Aceac, ha ricordato il ruolo dell’Associazione “nell’accompagnamento di programmi socio-politici di pace, unità e riconciliazione nella Regione”, grazie anche alla “Campagna per la pace nei Grandi Laghi”. Iniziativa congiunta dei vescovi cattolici ed anglicani dei Paesi inclusi dall’Aceac, la campagna è iniziata nel 2013 con l’obiettivo di testimoniare la fede in Gesù Cristo Principe della Pace; aiutare la popolazione a ricostruire la coesione sociale; fare emergere alternative di pace che vadano oltre il cessate-il-fuoco tra belligeranti; operare per la promozione nella vita pubblica di una solida cultura di giustizia.

Famiglia e nuova evangelizzazione, priorità dei vescovi
Per quanto riguarda la sfida della famiglia, mons. Mbonyintege ha sottolineato che essa “è al centro delle preoccupazioni pastorali dell’Aceac e si inserisce specificamente nelle priorità dei vescovi per la Nuova evangelizzazione”, allo scopo di trovare “soluzioni durature alle minacce con cui i nuclei familiari devono attualmente confrontarsi”. Il tutto, guardando anche al prossimo Sinodo generale ordinario dei vescovi, in programma in Vaticano dal 4 al 25 ottobre prossimi, e dedicato al tema de “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”.

Necessaria cooperazione per assistere i profughi
Infine, a proposito dei rifugiati nella Regione dei Grandi Lahi, l’Aceac ha raccomandato alle Caritas locali di facilitare la cooperazione con le Caritas dei Paesi di accoglienza dei profughi “al fine di favorire le visite, nei campi di accoglienza, da parte delle Chiese dei Paesi di provenienza”. A conclusione dei lavori, i membri del Comitato permanente hanno reso omaggio al Memoriale di Kabgay per ricordare le vittime del genocidio contro i tutsi, avvenuto in Rwanda nel 1994. (I.P.)








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