2015-02-04 11:40:00

Cile. Card. Ezzati: no a progetto di legge su aborto


“L’embrione è una persona che ha dignità, merita rispetto ed è soggetto di diritto”: così, in un’intervista al quotidiano “El Mercurio”, il card. Ricardo Ezzati Andrello, presidente della Conferenza episcopale cilena, respinge con decisione il progetto di legge sull’aborto presentato in questi giorni dal capo dello Stato, Michelle Bachelet. La proposta normativa mira a depenalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza in tre casi: quando la gestazione mette in pericolo la vita della madre; quando il feto presenta malformazioni incompatibili con la vita e nel caso in cui la madre sia rimasta incinta in seguito ad uno stupro.

Ogni bambino è unico ed irripetibile, tutelarlo sin dal concepimento
“L’aborto è una pratica che va contro ogni logica”, sottolinea il card. Ezzati, evidenziando poi che “un bambino non è solo parte della madre, ma è una creatura unica ed irripetibile. Per questo, la vita va difesa sin dal concepimento, che è l’unica origine biologica che possiamo definire”. Inoltre, poiché il progetto di legge mira a rendere obbligatorio in tutti gli ospedali, anche quelli cattolici, l’applicazione di tale normativa, il presidente dei vescovi cileni ricorda: “Lo Stato deve permettere l’espressione delle diverse identità e missioni degli ospedali. Non si può forzatamente andare contro la coscienza di un medico” e “non si può imporre l’obbligo di eliminare un bambino in gestazione”, perché “la missione degli ospedali cattolici è quella di tutelare la vita”.

Favorire l’obiezione di coscienza per i medici
Quindi, il card. Ezzati esprime l’auspicio che “i legislatori, i governanti ed i professionisti della sanità, consapevoli della dignità umana e del fondamento del nostro popolo nella famiglia, difendano e proteggano tali principi da crimini abominevoli come l’aborto e l’eutanasia, poiché questa è la loro responsabilità”. In quest’ottica, il porporato ribadisce che “di fronte a leggi e disposizioni governative che sono ingiuste alla luce della fede e della ragione, si deve favorire l’obiezione di coscienza”.

Dalla difesa della vita dipendono tutti i diritti umani
Infine, riprendendo quanto scritto da Papa Francesco nell’Esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, il presidente dei vescovi cileni sottolinea che il nascituro “è un fine di per sé e non è mai un mezzo per risolvere altre difficoltà. Se questa convinzione cade, vengono a mancare i fondamenti per la difesa dei diritti umani, che diverrebbero oggetto di tornaconti temporanei dei potenti di turno”. (I.P.)








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