2015-02-04 15:07:00

Papa agli slovacchi: difendere famiglia, sabato i referendum


“Desidero esprimere il mio apprezzamento all’intera Chiesa slovacca, incoraggiando tutti a proseguire nell’impegno in difesa della famiglia, cellula vitale della società”. Lo ha detto Papa Francesco salutando i pellegrini slovacchi presenti all’udienza. Sabato prossimo la Slovacchia sarà chiamata a pronunciarsi tramite referendum su che cosa debba intendersi per matrimonio, sull’adozione nelle coppie omosessuali e sul ruolo dei genitori nell’educazione dei figli. Un pronunciamento popolare sollecitato da “Alleanza per la famiglia”, cartello di associazioni che in Slovacchia si impegnano a difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e sostenuto dai vescovi locali. Al microfono di Adriana Masotti, sentiamo il padre gesuita Josef Bartkovjak, responsabile della sezione slovacca della nostra emittente:

Importante appoggio del Papa
R. – Sulla questione la Chiesa in Slovacchia si è espressa molto chiaramente. Non è, però, una questione di stampo puramente religioso o ecclesiale, ma qualcosa di apolitico, che si estende a tutte le posizioni della gente in Slovacchia. L’appoggio del Papa alla Chiesa locale è importante, perché tanta gente ama il Santo Padre e sa che questi valori della famiglia sono cari al Santo Padre. A molta gente, quindi, questo dice chiaramente che quello che noi facciamo è utile: si tratta di difendere la famiglia e il matrimonio dall’ideologia. Noi in Slovacchia abbiamo esperienza con le ideologie del passato e vediamo che oggi si cerca di introdurne un’altra. Sentiamo che l’opinione pubblica vuole esprimersi, perché noi non vogliamo introdurre questa ideologia.

Si vogliono introdurre cambiamenti che non hanno appoggio popolazione
D. – Vogliamo dire di quale ideologia stiamo parlando e che cosa vorrebbe imporre?

R. – Si tratta di mettere sullo stesso piano il matrimonio tra un uomo e una donna e quello tra altri tipi di coppie, che possono essere presenti nella società. Nella nostra Costituzione già è scritto che il matrimonio tra un uomo e una donna gode di diritti. Oggi, però, ci sono anche altre discussioni pubbliche - a livello dei partiti politici, del  ministero, del governo  - che cercano di introdurre anche quelle cose che non hanno l’appoggio di tutta la popolazione. Infatti, questo referendum, che si sta organizzando ora, non vuole cambiare o introdurre altre leggi, ma vuole solamente appoggiare quello che già esiste e proteggere dall’introduzione di influssi ideologici in futuro.

Ideologia gender e eutanasia
D. – Che equiparino la famiglia, fondata sul matrimonio, con altri generi di unioni…

R. – Sì, si tratta soprattutto dell’ideologia gender, della sua influenza sull’educazione nelle scuole - si cerca di proteggere il diritto dei genitori di essere responsabili dell’educazione dei figli - e poi anche dell’eutanasia. La Slovacchia fa parte dell’Unione Europea e ci sono sicuramente valori che sono molto apprezzati, ma ci sono anche alcune tendenze che non sono condivise, che vengono da alcuni Paesi: ad esempio l’eutanasia dei bambini in Belgio, o cose successe in Francia come l’equiparazione del matrimonio con qualsiasi unione. Questa viene sentita come un’ideologia nuova, che nel futuro potrebbe essere nociva per la famiglia, per il futuro del Paese.

Raccolte 400 mila firme su un Paese di 5 milioni di abitanti
D. – In pochi mesi si sono raccolte oltre 400 mila firme. C’è una buona possibilità che il referendum raggiunga il quorum perché risulti valido?  

R. – Già 400 mila firme raccolte in una nazione di 5 milioni è un grande segno per tutti coloro che sono responsabili, per la politica. Adesso, però, anche tramite il referendum, si cerca di renderlo ancora più solido. La meta è molto alta - la partecipazione del  50 per cento – perché questo referendum stavolta non è collegato con nessun’altra votazione ed è una cosa abbastanza difficile da raggiungere. La voce del popolo, però, si sente fortemente.








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